Hey readers,
oggi parliamo del mio primo approccio alla narrativa russa!
“Le notti bianche” è la storia di un giovane timido e solitario, un sognatore che vive passeggiando per Pietroburgo, la sua amata città. Siamo nel periodo dell’anno in cui tutti i suoi concittadini si stanno muovendo o si sono già mossi per raggiungere la Dacia, ossia il luogo di soggiorno estivo per eccellenza. Il nostro protagonista è preso, perciò, dallo sconforto di star rimanendo solo e di vedere la città svuotata. Finisce così per camminare in lungo e in largo fino a tarda notte, quando, casualmente, si trova davanti una giovane donna che piange. Con gentilezza tenta di avvicinarsi ma lei fugge attraversando la strada e finendo vittima di quello che sembra, a tutti gli effetti, un malintenzionato. Egli corre, quindi, a soccorrerla e, dopo aver ottenuto la sua fiducia (dovuta principalmente al buon animo che il giovane dimostra di avere), la riaccompagna a casa. Essendo una persona timida e non avendo mai avuto rapporti con una donna si riempie di gioia e la supplica di rivedersi. Nasten’ka (la giovane) acconsente a patto che lui non si innamori per alcun motivo di lei. Nelle notti successive i due si racconteranno le loro vite e non vi resta che leggerlo per scoprire cosa si diranno!
Questo romanzo è brevissimo, ma denso, ricco di spiegazioni e riflessioni che contestualizzano la figura del sognatore, ma anche la triste irreversibilità delle sorti individuali dei protagonisti e la disperata lotta per sfuggirvi. Proprio per questi aspetti ho avuto delle difficoltà nella parte della lettura inerente alla vita del protagonista. Al tempo stesso questa visione del mondo è molto affascinante e particolare!
Ho apprezzato anche la prima parte che riguarda il progressivo svuotarsi della città e come sia descritta talmente bene da potersi figurare la scena nella propria mente, l’abbandono che prova verso le persone che se ne vanno e che distruggono in qualche modo le sue certezze e incredibile.
Il protagonista è un personaggio timido e introverso (come ho già detto più volte, ma non lo avrò mai ripetuto abbastanza!) a cui ruota attorno un velo di dolcezza ed innocenza, ma non mi sento di dire lo stesso di dire lo stesso di Nasten’ka (AVVERTENZA SPOILER= l’ho trovata sul finale un personaggio quasi frivolo, capisco il desiderio di scappare dalla vita con la nonna, ma la velocità con cui è stata capace di mutare i propri sentimenti fa pensare che non li abbia mai minimamente provati!).
Caterina