Hey readers,
oggi vi porto un classico della letteratura moderna sul periodo del fascismo in Sicilia.
“Il garofano rosso” è diviso in quindici capitoli ed ha una struttura composita: all’interno della narrazione si ha prima una lunga sezione dedicata al diario del protagonista e quindi alcune lettere dell’amico più caro, Tarquinio. L’azione del romanzo, narrato in prima persona dal protagonista, Alessio Mainardi, si svolge principalmente a Siracusa, «la città dalla montagna rosa», a partire dal 1924, anno del delitto di Matteotti. Il romanzo ripercorre una fase importante della vita del giovane Alessio Mainardi: il trapasso dalla prima adolescenza alle soglie dell’età adulta attraverso una serie di esperienze “formative”: l’amicizia (in particolare con Tarquinio), l’amore (da quello platonico per la liceale Giovanna, che gli dona come pegno un garofano rosso, alla scoperta dell’eros con la bella e misteriosa prostituta Zobeida), la passione politica (dall’ingenua infatuazione per la violenza fascista al primo germe di una diversa coscienza etica prima ancora che politica), la scoperta della totale “diversità” che lo allontana definitivamente dal rigido e freddo modello di vita rappresentato dal padre, tappa fondamentale anche quest’ultima per entrare nella vita “adulta”.
Inizialmente il libro non mi ha colpita particolarmente, non riuscivo ad entrare nella trama poi ho capito il grandissimo valore psicologico di questo libro e della grandissima crescita e della maturazione che il ragazzo mette in atto tra le pagine del libro.
L’influenza degli amici più grandi e di un potere politico molto forte portano il nostro protagonista a scelte sconsiderate come l’occupazione della scuola, portano un ragazzino pieno di leggerezza e gioventù a entrare nel mondo degli adulti e a impossessarsi di armi.
E molto interessante anche il tentativo di cambiamento messo in atto dal protagonista quando torna a casa e, con l’aiuto della sorella, cerca di recuperare gli anni di scuola persi. Sono molto belle le riflessioni che in quel periodo mette in atto sul ruolo del padre nei confronti dei propri dipendenti e le sue idee nei confronti delle interpretazioni politiche della famiglia.
Caterina