Stranalandia | S. Benni

Hey readers,

oggi portiamo un mio nuovo ed entusiasmante articolo su Stefano Benni (Bar Sport e Il bar sotto il mare)

“Stranalandia” è un un’interessante raccolta di animali. Il 15 giugno 1906, una nave fa naufragio durante una tempesta e gli unici superstiti sono i professori Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, docenti di zoologia presso l’Università di Edimburgo, i quali, navigando su una scrivania di noce, mangiando gomma di matita e bevendo acqua piovana, approdano su un’isola ignota a tutti, popolata da animali stranissimi come il Cockeruth, il Pescemobile, il Gorilla Vaichesei, il Leometra e tanti altri. Questa isola, poi battezzata Stranalandia, è abitata da un solo indigeno, Osvaldo e quasi tutto prende nome da lui; poi ci sono tre sirene: Maria Delfina, Maria Balena e Mariovalda, rispettivamente la moglie, la suocera e la figlia di Osvaldo. Quando i due professori tornano in Scozia, non vengono creduti e molti provano a capire dove Stranalandia sia ubicata geograficamente, senza raggiungere nessun risultato. Nel libro, oltre ai fantasiosi animali (con i corrispettivi nomi scientifici) sono presenti anche descrizioni di alcuni cibi particolari stranalandesi, una leggenda sulle origini di Stranalandia e varie nozioni di lingua stranalandese. Nella finzione letteraria, quello rinvenuto è il secondo di tre volumi compilati dai professori Kunbertus e Lupus.

Tutto il libro si concentra appunto sulle fantasiose e colorate descrizioni di animali fantastici e bizzarri, la caratteristica principale che li distingue sono dei tratti tipicamente umani (come comportamenti e abitudini) che costituiscono la loro natura.

Il personaggio che ho preferito in assoluto è l’Osvaldo, ossia l’unico non-animale dell’isola a cui qualsiasi misurazione fa rifermento (es. alto un Osvaldo e mezzo)!

Si tratta di una raccolta divertente e scorrevole, molto veloce da leggere e facile da seguire anche in momenti di bassa attenzione.

Caterina

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Daddy | E. Cline

hey readers,

oggi parliamo della mia prima lettura dell’autrice Emma Cline di cui ho sentito moltissime volte tessere le lodi da ReadVlogRepat. Con questo testo partecipo all’ultima tappa del #gdldeibuonipropositi organizzato da @senzacensurabooks che consiste in un romanzo breve (piccola eccezione con piccoli romanzi brevi riuniti ahahah).

“Daddy” è una raccolta di racconti. Una famiglia perfetta, forse troppo, si riunisce per il Natale sotto lo sguardo di un padre pieno di colpe. Una commessa decide di vendere la propria biancheria intima su Internet per fare qualche soldo. Un uomo scopre quanto suo figlio può essere crudele. Una baby-sitter provoca uno scandalo e capisce che ama essere al centro dell’attenzione. Una sex addict prova a sedurre un celebre chef televisivo accusato di molestie. Un libro magistrale e provocatorio in cui il desiderio si fa ossessione, il sesso un’arma, la giovinezza un’esca. Al centro, padri e maschi inadeguati, inetti, perduti, quasi sempre colpevoli nelle complicate relazioni tra uomini e donne, genitori e figli. Dopo il successo de Le ragazze, un’opera tesissima e meravigliosa, che conferma l’impressionante capacità di Emma Cline di immergerci in un mondo vibrante di umanità e ferocia.

Una serie di storie molto interessanti, sono variegate e ben strutturate; alcune mi hanno colpita più di altre, ma per riuscire a coinvolgermi con dei racconti l’autrice dimostra di avere una grande competenza e capacità narrativa!

Le mie storie preferite sono Marion, Los Angeles e Arcadia; mi hanno colpita perché raccontano delle realtà marginali e poco trattate, è proprio per questo mi hanno trascinata nella lettura anche se ero sulle calde spiagge salentine (accuserò Emma Cline di avermi privato di qualche bagno con questo libro).

Caterina

La vendetta di Nirak – M. C. Pizzuto

Hey readers,

oggi vi porto la mia seconda collaborazione con Maria Cristina Pizzuto (la prima è linkata qui) a cui sono sempre molto molto grata della possibilità.

“La vendetta di Nirak” raccoglie la trilogia delle avventure di Castel Marina, o meglio le peripezie all’interno di un castello di un piccolo borgo che sorge a picco sul mare. Sono storie raccontate da nonna Erica ai nipoti, in una delle tante vacanze invernali davanti a un caldo caminetto. La storia inizia con la descrizione dell’infanzia e dell’adolescenza della signorina Elisabetta, la figlia del signor Nirak, padrone del castello, fino a un fatidico incidente che porterà la giovane alla morte e così anche a quella di suo padre. Il castello diventerà un albergo. Da qui si susseguono persecuzioni e vendette del fantasma di Nirak nei confronti dei clienti, alla ricerca di un’anima simile a quella della sua bambina deceduta per farla sua per sempre. Ma lo spettro non ha fatto i conti con lo spirito di Elisabetta, che continuerà a proteggere le persone prese di mira dall’incubo del fantasma di suo padre. Solo il sacrificio di Sabrina, molto simile caratterialmente a Elisabetta, porrà fine a tutte le vendette di Nirak, restituendo tranquillità alle generazioni future.

Ho apprezzato molto la cornice narrativa impostata dall’autrice attraverso cui, nonna Erika, introduce come “ricordi di una vita passata” le tre storie legate a Castel Marina e al suo castello; è veramente bello il fatto che si tratti di storie natalizie raccontate in un clima confortevole e inglobante per il lettore stesso, che mi hanno dato un grande senso di serenità prima di entrare nel vivo dei racconti.

La trilogia affronta tre tematiche molto diverse tra loro, pur essendo concatenate tra loro. Questo è indubbiamente molto interessante per attrare un pubblico più ampio e variegato (personalmente la mia storia preferita è stata la seconda, anche se l’ultima mi ha tenuta davvero col fiato sospeso).

Il personaggio del Signor Nirak è indubbiamente interessante, è un uomo freddo e distaccato, consumato dal dolore causato dalla morte della moglie. Dal punto di vista psicologico il rapporto con la figlia è indubbiamente distaccato e freddo, la ama e la protegge con molto impegno, ma si mantiene sempre un po’ distante da lei, come se avesse paura di rimanere nuovamente ferito aprendo nuovamente il cuore a qualcuno.

Mi sento vivamente di consigliarvi questa lettura!!

Caterina

Amore 5 Horror 1 | L. Pacchioni

Hey readers,

oggi vi porto un libro che mi è stato gentilmente omaggiato dall’autrice, che ringrazio nuovamente moltissimo sia per la sua gentilezza e disponibilità, sia per avermi regalato queste ore id piacevole lettura e distrazione.

“Amore 5 Horror 1” è una raccolta di 6 racconti, cinque dei quali riguardanti l’amore e uno dell’orrore a cui si aggiungono due bonus track uno all’inizio (che è molto personale e riguarda la vita dell’autrice) e uno alla fine (che fa riferimento a Nenèss, il suo primo romanzo). Tutti questi simpatici racconti sono l’esternazione di aneddoti pervenuti all’autrice stessa da fonti “non rivelabili”. Non mi sento di rivelare direttamente la trama dei racconti perchè essendo brevi li rovinerei, mi limiterò perciò a fare una panoramica molto generale. Le storie sono molto diverse tra loro: una donna molto solitaria si ritrova a dubitare della sicurezza della propria casa e del proprio amico a quattro zampe fidato, due amiche alla ricerca dell’uomo perfetto nell’era di Tinder, il perfetto Mr Big (di Sex and the City) incontrato in tempo di quarantena, lo scoppio di strane scintille per l’ex marito della tua amica. Storie particolari, in grado di farci riflettere su un sacco di cose.

La copertina realizzata da Danilo Cinelli è veramente molto carina e intrigante!

Ho trovato meraviglioso il primo bonus, il fatto che l’autrice abbia scelto di mettere nel testo un suo aneddoto personale, uno scorcio sulla sua vita è molto interessante e lo vedo come una forte fonte di empatia.

Ho apprezzato moltissimo tutte le varie riflessioni che a cui la lettura indirizza (amore, amicizia, social,…) soprattutto perché evidenzia tante di quelle che possiamo considerare come realtà attuali e, in questo periodo più che mai, sensibili a tutti.

Questo libro è, inoltre, nuovissimo visto che l’autrice l’ha scritto per tenere compagnia ai lettori durante il periodo di lock down del Paese che è appena trascorso (e spero vivamente non si riproponga in futuro).

Le mie storie preferite sono state “Una settimana e un giorno” e “Pelo” che pur essendo diversissime tra loro mi sono piaciute entrambe moltissimo , anche se una delle due (non vi dico quale) mi ha messo un po’ d’ansia ahahahah.

Caterina