Trilogia di Bill Hodges: vol. 3, Fine Turno | S. King

Hey readers,

oggi vi porto il terzo volume della saga di Mr Mercedes (la mia prima lettura di King), che si compone di Mr Mercedes, Chi perde paga e Fine Turno. Essendo la conclusione della trilogia ci saranno un sacco di cose da dire.

“Fine Turno” si apre in un gelido lunedì di gennaio; Bill Hodges si è alzato presto per andare dal medico. Il dolore lo assilla da un po’ e ha deciso di sapere da dove viene. Ma evidentemente non è ancora arrivato il momento: mentre aspetta pazientemente il suo turno, infatti, Bill riceve la telefonata di un vecchio collega che chiede il suo aiuto per uno strano caso di omicidio-suicidio ai danni di Martine Stover e sua madre. Martine era rimasta completamente paralizzata nel massacro della Mercedes del 2009 che l’ex detective aveva risolto nel primo libro della trilogia. Il killer, Brady Hartsfield, sembra voler finire il lavoro iniziato sette anni prima dalla camera 217 dell’ospedale dove tutti pensavano che sopravvivesse in stato vegetativo, infatti, sembra che le sue vecchie vittime siano coinvolte in una macabra serie di suicidi apparentemente immotivati. Bill e Holly sono certi che gli strani eventi non sono frutto di coincidenze, ma, essendo i soli, si troveranno nuovamente a dover risolvere da soli il mistero. Per aiutarli nelle loro imprese tornerà anche l’ultimo membro della cricca investigativa, Jerome, il giovane giardiniere/tecnico informatico di Bill che abbiamo incontrato in entrambi i libri precedenti. E stavolta la corsa non sarà solo contro un pericoloso assassino, ma la vera sfida sarà contro la tecnologia dilagante, che se manipolata si rivelerà molto pericolosa, e contro la vita stessa e la salute fisica dei personaggi.

Veniamo ora alla mia opinione, prima sul libro, poi una breve conclusione sulla trilogia.

Per quanto riguarda il libro mi è piaciuto perchè lo stile di scrittura (come ho sicuramente detto nelle altre recensioni) è molto incalzante e avvincente. L’accenno al paranormale (ehm non saprei come definire i poteri di Brandy scusatemi…) non mi ha fatto impazzire per niente: per essere una serie investigativa carina e abbastanza originale questo carattere poteva essere risparmiato perché risulta (a parer mio) un tentativo mal riuscito di allungare la trama.

Se paragoniamo i tre libri insieme indubbiamente il primo è molto molto bello e lo si potrebbe leggere da solo, il secondo è un po’ improbabile ma rimane comunque “separato” dalla trama del primo volume e il terzo è una continuazione molto improbabile. Di conseguenza mi sento di consigliare al 100% Mr Mercedes, per i volumi successivi potete anche farne a meno.

Non voglio dire che questi libri siano brutti, nella loro struttura sono ben fatti e coinvolgenti. Ma la sensazione che hanno suscitato a me è che Mr Mercedes abbia fatto molto successo e l’autore abbia scelto di “cavalcare l’onda” ricreando altre avventure per i protagonisti.

Sono molto aperta a chi ha un’opinione diversa dalla mia, magari voi li avete adorati e avete percepito dei concetti che mi sono persa; quindi vi invito a commentare cosa ne pensate per confrontarci.

Caterina

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Trilogia di Bill Hodges: vol. 2, Chi perde paga | S. King

Hey readers,

oggi vi porto il secondo volume della saga di Mr Mercedes (la mia prima lettura di King), che si compone di Mr Mercedes, Chi perde paga e Fine Turno. Partecipo alla seconda tappa del #gdldeibuonipropositi organizzata da @senzacensurabooks che consiste in un giallo.

“Chi perde paga” alterna la narrazione iniziale tra presente e passato: il 2009 col collasso della famiglia Saubers a seguito dell’incidente al City Center che ha condannato il padre a una serie di problemi di deambulazione molto gravi e costosi e la rapina ai danni del celebre autore John Rothstein commessa da Morris Bellamy e dai suoi soci. Morris ha scelto di compiere questo atto per rubare i manoscritti inediti dello scrittore per poi nasconderli sotto terra dopo essersi sbarazzato dei suoi complici. Il giovane, accecato dall’amore stesso per il personaggio di Jimmy Gold, si è lasciato assuefare a tal punto da compiere uno stupro e farsi sbattere in cella prima di aver sfogliato anche una sola pagina dei preziosi block notes. Il denaro e le Moleskine verranno ritrovate dal dolce Pete Saubers che utilizzerà il piccolo patrimonio per ristabilire anonimamente la sua famiglia nel giro di qualche anno, mentre divorerà gli scritti che contribuiranno al suo grandissimo amore per la letteratura. La situazione si complicherà notevolmente al rilascio di Morris Bellamy per buona condotta e il coinvolgimento di Bill Hodges e della sua squadra (richiesto dalla sorellina di Pete) nelle indagini per scoprire come sono arrivati i soldi che hanno salvato la famiglia Saubers.

Questo secondo volume è un po’ scollegato rispetto al primo, anche la partecipazione dei personaggi più importanti della saga risulta quasi marginale. Nonostante questo ho apprezzato le piccole parti dedicate a Brandy Hatfisher che alimentano il mistero che verrà svelato nel prossimo ed ultimo volume!

Lo stile narrativo si mantiene approssimativamente identico: pragmatico e coinvolgente, capace di catturare il lettore anche per la breve durata di un capitolo. La scorrevolezza della trama, per quanto concatenata, mi sorprende sempre.

Allerta spoiler: l’intrigante enigma anticipato nel primo libro non viene trattato se non marginalmente, anzi non fa altro che infittirsi per costringere il disperato lettore a procurarsi il terzo volume, possiamo dire che sia una sorta di spezzone separato dalla storia precedente, ma sono certa che tutto si concluderà!

Caterina