Hey readers,
oggi vi porto un romanzo struggente e toccante, l’incarnazione di una forza straordinaria e un amore indefinibile per l’arte; qualunque sia il costo, nonostante il pregiudizio degli altri.
“La passione di Artemisia” narra dell’incessante lotta della prima grande pittrice celebrata e riconosciuta nella storia dell’arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell’amore e dell’esistenza. Violentata dal suo maestro, Artemisia subì, nel corso della sua vita, non soltanto l’onta di un processo pubblico nella Roma papalina, e l’umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artista mediocre, ma anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittore Orazio Gentileschi, suo padre.
Artemisia è l’incarnazione della forza e del coraggio, mi sembra impossibile pensare che una ragazza così giovane sia stata così determinata da riuscire a portare avanti le tremende torture a cui è stata sottoposta durante il processo; è straordinaria la passione che si cela nella sua arte e nei grandi e meravigliosi risultati nella sua vita di artista.
Uno degli aspetti più interessanti che si celano tra le pagine del libro è la descrizione delle sue opere, soprattutto l’excursus psicologico e produttivo che l’ha portata a realizzare ogni sua singola opere. La mia preferita è indubbiamente “Susanna e i vecchioni” per la sofferenza personale che si nasconde dietro al quadro. [sotto trovate un’immagine]

Ci tengo a precisare che, pur basandosi su vicende storiche realmente accadute, si tratta di un romanzo che ha colmato con la fantasia tutti gli aspetti della narrazione che la scrittrice non poteva ricostruire con i fatti. Questo non toglie nulla alla storia e non la rende “meno bella”, si tratta solo di una precisazione che ci tenevo a fare visto che probabilmente esistono biografie più dettagliate e minuziose, ma meno scorrevoli.
Per concludere, mi sento di consigliare questo testo a tutti gli amanti della storia, dell’arte e dell’antropologia perché l’autrice riesce a farci rivivere i ‘600 attraverso le su parole. Riusciamo a sentirci osservatori in quell’aula di tribunale papale che violenterà nuovamente la sua vittima, spettatori davanti alla nascita delle sue opere, invitati ai banchetti della corte medicea e partecipi di tutte le altre vicende che influenzeranno la sua grande vita!
Caterina