La casa dei ricchi | C. E. Gadda

Hey readers,

oggi vi porto una lettura che ho acquistato praticamente per caso nella mia uscita pomeridiana del weekend, ma che si è rivelata veramente molto molto particolare.

“Sangue: vesti scomposte: gonna arrovesciata. Ipotesi di delitto passionale: di tentata violenza: di rapina. I gioielli, i libretti di risparmio, il denaro, sono stati asportati dal cassettone. Macchie di sangue fino al lavandino della cucina.” Nel 1948 le «miserrime configurazioni argentarie» spingono Gadda ad accettare un arduo incarico: ricavare dal “Pasticciaccio” non ancora completato (ne erano uscite solo cinque puntate in rivista) il soggetto di un film. “Il palazzo degli ori” gli costa un mese di fatica, ma non soddisfa la Lux Film, che gli chiede di riscriverlo e, soprattutto, compendiarlo: nasce così “La casa dei ricchi”, che presentiamo qui per la prima volta. Le opere di Carlo Emilio Gadda (1893-1973) sono in corso di pubblicazione presso Adelphi; fra i titoli più recenti ricordiamo “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (2018) e “Divagazioni e garbuglio” (2019).

Stavo vagando in libreria quando mi sono imbattuta nella serie Microgrammi edita Adelphi, come potevo resistere a questi mini-libri? Così mi sono messa a leggere la quarta di copertina e questa mi ha catturata a pieno (è quella che trovate scritta in corsivo sopra). Quando ho iniziato a leggere mi sono resa conto che non mi trovavo davanti a quello che mi aspettavo, ma stranamente mi ha catturata comunque.

Mi sono trovata, infatti, davanti a una scrittura cinematografica di un giallo, uno stile di scrittura davanti a cui non mi ero mai trovata, ma che mi è piaciuto. Ovviamente non si tratta di un vero e proprio thriller dato che sin dall’inizio sappiamo chi è il colpevole. Ma è interessante la struttura delle vicende in sè.

La parte indubbiamente più interessante è la parte iniziale che spiega tutte le motivazioni psicologiche e comportamentali che vanno a motivare e giustificare le azioni che svolgono i vari personaggi. Per esempio possiamo capire cosa si nasconda dietro la psiche della signora Liliana e di come sfoghi la frustrazione causatale dalla mancanza di prole, occupandosi di giovani ragazze orfane o prive di sostentamento adottandole come figliocce.

Caterina

Alfabeto pirandelliano | L. Sciascia

Hey readers,

oggi parliamo della mia ufficialissima prima lettura di questo nuovo anno. Con questo saggio partecipo alla quinta tappa del #gdldeibuonipropositi organizzato da @senzacensurabooks.

“Alfabeto Pirandelliano” è una critica letteraria su Pirandello schematizzata tramite una serie di parole chiave della sua produzione disposte in ordine alfabetico. Si può dire che Pirandello sia fra gli scrittori più celebrati, ma meno compresi. Ammiratori e detrattori, quando parlano di lui, tendono irresistibilmente a lanciarsi in disquisizioni generiche e astratte. Leonardo Sciascia, che conosce Pirandello nelle vene, ha scelto la via opposta: ha cercato i particolari rivelatori, nella vita, nell’opera, nella fortuna letteraria, nel gioco delle influenze. E con la somma di tanti di questi particolari – come se ciascuno fosse una lettera dell’alfabeto – ha composto questo Alfabeto pirandelliano, che illumina Pirandello con tanti fasci di luce obliqua, in modo da rendere la sua presenza molto più viva e immediata di quella che ci potrebbe offrire un ritratto frontale. E questo è un procedimento che ci aiuta a capire anche lo scrittore Sciascia, assertore di una verità che non si stanca di seguire per le vie più tortuose, dove tanto spesso ci aspetta al varco.

Parto col dire che apprezzo moltissimo gli scritti di Sciascia (anche se sul blog non ho ancora portato nessuna delle sue opere), al contrario ho letto solo Il fu Mattia Pascal di Pirandello e lo ricordo come qualcosa che non ha fatto molto al caso mio. Di conseguenza la scelta della lettura è stata un forte azzardo per me.

Il libro mi ha fatta totalmente ricredere: la narrazione di Sciascia si è mostrata sublime anche in un testo di non-fiction, non ho sentito la pesantezza che di solito si riscontra nei saggi, quindi perfetto ahahah! Si tratta di una grande quantità di informazioni che toccano tutti gli ambiti (sentiamo parlare dei personaggi delle opere, delle persone che hanno influenzato la vita dell’autore, dei luoghi a lui più cari e di tantissime altre cose).

La lettura in sè scorre velocissima, non è per niente pesante o complicata. Lo consiglio a chiunque perchè non richiede grandi competenze letterarie, al contrario tutte le opere nominate vengono brevemente spiegate. Nel complesso molto molto apprezzato!!!

PS. mi dispiace che la recensione non sia particolarmente lunga ma sono 92 pagine compresi prefazione ed indice, quindi non posso dilungarmi troppo per non farvi spoiler!

Caterina