Il Gattopardo | T. Di Lampedusa

Hey readers,

oggi vi porto una lettura scolastica che avevo svalutato molto, ma in realtà mi ha fatta innamorare.

“Il Gattopardo” è ambientato in Sicilia, nel 1860 durante il collasso del regno borbonico. Il nostro protagonista è Don Fabrizio principe di Salina, un illustre membro dell’aristocrazia, ma totalmente consapevole del proprio destino e di quello di tutta la società. La storia inizia il 1 maggio 1860, quando suo nipote Tancredi, decide di partire per la spedizione dei Mille che segna l’ascesa del ceto borghese, con la celebre frase “perché tutto rimanga com’è.” Il libro ricostruisce, romanzandoli attraverso le vicende della famiglia, tutti gli avvenimenti che interessarono la Sicilia e che portarono all’unificazione d’Italia sotto il regno sabaudo (della casata dei Savoia).

Inizialmente non sono riuscita ad apprezzare molto il libro: l’ho trovato tutt’altro che facile e le lunghe digressioni sulle considerazioni fatte da Don Fabrizio nei riguardi della società del tempo, delle classi sociali e delle situazione dei nobili mi sono risultate abbastanza complicate.

L’ho trovato un alternarsi di periodi interessanti e immediati e lunghe riflessioni a tratti un tantino sconclusionate.

C’è però da riconoscere il valore storico del testo: una testimonianza molto importante sul tramonto delle importanti casate che avevano prosperato durante il regno borbonico e la nascita della nuova società che poi avrebbe pian piano costituito l’Italia odierna.

Una delle parti che ho preferito maggiormente è stata la storia d’amore tra Tancredi e Angelica che, oltre ad essere molto innocente e tenero, è perfetto per rispecchiare la variazione nella conformazione sociale.

Caterina

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