Saga dell’Amica Geniale vol.2, Storia del nuovo cognome | E. Ferrante

Hey readers,

oggi vi porto il secondo volume di quella che ad oggi risulta la mia saga preferita senza ombra di dubbio, la serie si compone di L’amica Geniale, Storia di un nuovo cognome, Storia di chi fugge e chi resta e Storia della bambina perduta.

“Storia del nuovo cognome” si apre con il ritorno di Lila dopo la luna di miele ad Amalfi. Sin dalle prime pagine la situazione delle due giovani amiche sembra drammatica. Lila, durante il periodo del viaggio di nozze ha scoperto la vera e orribile natura del marito: dopo l’arrabbiatura dettata dall’aver regalato le scarpe da lei prodotte a Macello Solara; i neosposi sono partiti alla volta di Amalfi intraprendendo un viaggio denso di litigi in cui, Lila, sentitasi ferita e tradita e ha preso il marito a male parole; una volta arrivati Stefano si è convinto che avessero fatto pace e, all’opposizione di Lina alla consumazione della prima notte di nozze, ha fatto violenza alla giovane sia dal punto di vista fisico che sessuale. Per quanto riguarda Lenù, la nostra narratrice si trova allo sbando: durante il matrimonio dell’amica ha capito di essere profondamente infelice, ha compreso la natura del suo rapporto con Antonio, ben lontano dall’amore che lui prova per lei, si è sentita insoddisfatta dei propri risultati scolastici, percepiti banali rispetto ai grandi traguardi raggiunti da Lila. Una volta ritrovatesi nel rione Lila confessa di non aver voluto vedere Elena per nasconderle i segni degli abusi, ammette che tutti l’avevano incontrata e aveva persino organizzato nella sua nuova casa la festa di fidanzamento tra Pinuccia e il fratello Rino (essendo che la giovane fidanzata si trovava in stato interessante con la complicità di Lila), ma fa capire a Lenù che lei era più importante di tutti gli altri, il suo giudizio aveva un maggiore valore e di conseguenza la preoccupava di più. Da questo punto le loro vite continuano talvolta su strade separate e talvolta unite e complici come nell’infanzia. Il libro si conclude poco dopo il termine del percorso universitario intrapreso da Elena.

Parto col consigliarvi di leggere questa recensione se avete già letto il primo volume (che trovate linkato a inizio articolo) o quantomeno avete visto la serie tv e di conseguenza sapete tutti i fatti accaduti nel libro precedente!

In questo libro, maggiormente che nel primo volume, troviamo molte scene forti e sconvolgenti, sono molti i colpi di scena e le decisioni impensabili prese con tanta leggerezza dai personaggi.

La realtà di violenza domestica è ampiamente trattata, è molto interessante il fatto che viene descritta in maniera precisa quella che è la sensazione che si scatena nella vittima, leggendo noi riusciamo a sentirci svuotati ed estraniati quanto Lila.

Tutti i personaggi sono caratterizzati da tentativi di riscatto sociale e morare, continua come nel primo volume la lotta per fuggire dalle barriere architettoniche del quartiere. purtroppo non tutti ci riescono e, anche chi ce la fa, talvolta si ritrova in una situazione altrettanto estraniante ed opprimente.

In conclusione mi sento ribadire la mia opinione sulla serie: questa saga ha un potenziale immenso, ha il potere di tenerti incollato sulle pagine capitolo dopo capitolo, riesce a catapultarti nella realtà scritta tra le righe e rapirti fino a che non avrai letto anche l’ultima parola. Un capolavoro.

Caterina

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Saga de L’amica geniale vol.1 – L’amica Geniale| E. Ferrante

Hey readers,

oggi vi porto il primo capitolo di una saga che ha fatto scalpore ed è diventata famosissima ossia la “Saga dell’Amica Geniale (che si compone di L’amica Geniale, Storia di un nuovo cognome, Storia di chi fugge e chi resta e Storia della bambina perduta)”.

“L’amica Geniale” racconta, attraverso gli occhi di Lenù, la storia della sua vita e di quella di Lila; queste due bambine, cresciute in un quartiere popolare di Napoli nel primo dopoguerra, avranno due vite molto diverse, mantenute unite dalla realtà e l’ambiente che le ha forgiate. La nostra protagonista fin da subito si afferma come una ragazza studiosa e diligente che fa di tutto per non deludere le aspettative degli altri sulle sue capacità e con l’aiuto della maestra delle elementari (Oliviero) riesce a convincere i genitori a farla studiare nonostante lo sforzo economico, dandole una possibilità di riscatto. Lila (o Lina) pur essendo ancora più brava dell’amica arriverà fino all’esame di quinta elementare, visto che la famiglia non poteva e non voleva affrontare le spese scolastiche; nonostante ciò la ragazza continuerà a studiare da sola, con l’aiuto della biblioteca pubblica del maestro Ferraro, mostrandosi sempre un passo avanti a Lenù che frequenta scuole tradizionali. Le nostre ragazze avranno una vita difficile, segnata da un ambiente crudo e povero che influenzerà tutte le loro vicissitudini. La serie ripercorre, appunto tutto lo svolgimento delle loro vite e questo primo capitolo si conclude verso i sedici/diciassette anni.

Non avevo mia letto niente dell’autrice ed ho scelto questo libro per la sua fama: non mi ha assolutamente delusa, perché dal punto di vista della scrittura è veramente perfetto scorrevole e non troppo denso, perfetto per leggere argomenti interessanti e “pesanti” con un’assoluta leggerezza (per intenderci leggete 50 pagine, ma non sono 50 pagine da mal di testa, scorrono e perciò è una perfetta lettura da ombrellone).

L’autrice tratta benissimo tutte le tematiche e le situazioni sociali del Rione ricostruendolo letteralmente su carta: ci sono personaggi ricchi e prepotenti che devono il loro prestigio alle illegalità compiute durante la guerra, famiglie povere e distrutte che però non perdono la forza di lottare, le maldicenze e i pregiudizi stessi influenzano molte azioni e comportamenti.

Un altro punto stupendo è sicuramente la focalizzazione dal punto di vista storico che, ovviamente in secondo piano e quasi tra le righe, evidenzia il cambiamento della città di Napoli, la ripresa del dopoguerra e la rinascita delle periferie e delle imprese che vi si trovano (da cui si scatena il desiderio di riscatto dei personaggi).

Lo stesso concetto del quartiere (che troviamo in molti altri libri) mi affascina, ossia, come per tante persone la vita inizi, si svolga e finisca entro i rigidi confini del Rione e di come, per i pochi fortunati che in qualche modo escono, sia difficile rapportarsi con il resto del mondo che sembra sempre troppo diverso e in cui sembra sempre troppo difficile non risultare fuori luogo.

Vorrei evitare di entrare troppo nei dettagli perché è una lettura lunga ma sono dell’idea che si debba assaporare il più possibile senza spoiler. Perciò non posso fare altre che dirvi con quanta gioia aspetto di leggere il prossimo capitolo!

Caterina