Le ragazze di San Frediano – V. Pratolini

Hey readers,

dopo un lungo periodo di assenza torno a parlarvi di libri…

“Le ragazze di San Frediano” tratta di un giovane impiegato di nome Bob, rubacuori del Borgo San Frediano, rione fiorentino che si trova “di là d’Arno”, come si dice a Firenze. Egli, che millanta di aver partecipato alla Resistenza, si finge innamorato contemporaneamente di cinque ragazze, con ognuna delle quali dice di essere fidanzato. Tosca, una delle ragazze “da collezione” di Bob, scopre il suo gioco, e comincia ad insospettirsi. Le altre fanno una riunione con lei e preparano un complotto, una beffa per il bel rubacuori. Un giorno Bob si reca insieme ad una ragazza alle Cascine, zona di Firenze adibita a parco pubblico, con viali e prati, vicina all’Arno, ma non sa che le altre si sono nascoste per sorprenderlo. All’improvviso esse si mostrano e impongono al “giovane dalle belle ciglia” di scegliere una di loro come fidanzata. Lui rifiuta di prendere una decisione e pretende di continuare indefinitamente la strana situazione poligamica, minacciando le ragazze di sparlare di loro rovinando così la loro reputazione. Le sue conquiste vanno su tutte le furie e reagiscono picchiandolo come Menadi inferocite, poi spogliandolo e sottolineando ferocemente le ridotte dimensioni del suo membro virile. Bob, scoperto dall’evidenza dei fatti e umiliato, da quel momento abbandona il suo atteggiamento da Don Giovanni, diventa un ragazzo di San Frediano come tutti gli altri e si fidanza con Mafalda, una delle partecipanti al complotto contro di lui.

Un aspetto che mi ha colpita immensamente di questo libro è la descrizione della realtà quotidiane delle ragazze, Pratolini, in maniera semplice ma efficace, riesce a mostrare a pieno tutte le sfaccettature della periferia fiorentina del dopoguerra. Sono tematiche che mi affascinano moltissimo e devo dire che questo autore è capace di addentrarvisi in maniera sublime.

E’ una narrazione tremendamente attuale pur essendo ambientata circa sessant’anni fa, ragazzi come Bob esistono da sempre ed esisteranno per sempre; ma ragazze come quelle di San Frediano sono uniche! Sono ragazze forti e determinate segnate dalle tragedie e dal duro lavoro, pronte a tutto per ottenere quello che desiderano. E’ una storia divertente e spassosa, un salto nel passato!

Io sono una grande fan della naturalezza e del “verismo” di questo autore. Vi rimando alla recensione de Il Quartiere, un’altra opera dello stesso autore e della stessa interessantissima pasta!

-Caterina

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Memè Scianca | R. Calasso

Hey readers,

oggi parliamo di uno dei libri più chiacchierati dell’ultimo periodo!

“Memè Scianca” è un percorso di vita tra le grandi personalità del ‘900. Un padre racconta ai figli, che glielo hanno chiesto, quello che ricorda dei suoi primi dodici anni, di cui loro non sanno quasi nulla. Storie troppo remote, pensa. Che differenza poteva esserci, in fondo, ai loro occhi, fra Firenze durante la guerra, dove era cresciuto, e per esempio la steppa dell’Oltre caucaso di Florenskij, alla fine dell’Ottocento? Non molta. Apparteneva tutto a quell’età incerta e fumosa che precedeva la loro nascita. E poi, da dove cominciare? La prima immagine della guerra, intravista dalla finestra di una soffitta clandestina nel centro di Firenze. La vecchia villa di San Domenico, dove un mattino, a seguito dell’assassinio di Giovanni Gentile, suo padre viene arrestato come pericoloso antifascista. Il polverio che sale dalle macerie di Por Santa Maria, subito dopo che i tedeschi hanno fatto saltare i ponti. Poi i giochi – e i libri che impercettibilmente ne prendono il posto. L’immersione nella letteratura e la scoperta della musica. E Firenze, quella Firenze degli anni subito dopo la guerra, separata da tutto, anche dal resto dell’Italia. Una lastra impenetrabile e trasparente confermava quella convinzione della città di essere a parte. E un giorno, forse anche prima di saper leggere, chi scrive dichiara che il suo vero nome è Memè Scianca.

Questo libro, insieme a Bobi, è stato l’ultimo tributo lasciato dall’autore al mondo della letteratura. I due testi sono usciti, infatti, il giorno successivo a quello in cui questo nobile autore ci ha lasciati. Ci tengo a precisare che dal degno lavoro di quest’uomo nacque anche la grande casa editrice Adelphi (come sapete una delle mie preferite).

Leggendo queste pagine è facile dedurre come l’autore sia diventato la persona che tutti noi conosciamo, come sia cresciuto in un ambiente intriso di cultura, ma soprattutto di ideali. E’ proprio l’esempio di ideali di libertà che sin da bambino apprende da tutti gli adulti che lo circondano che hanno forgiato una personalità così di spicco.

Sarò sincera, il fatto che l’autore abbia trascorso l’infanzia nella mia amata Firenze è stato il principale motore che mi ha indirizzata a scegliere questo volume anziché altri sullo stesso scaffale (ossia la top 10 della Feltrinelli). Io sono un’amante di Firenze, a dirla tutta sono completamente innamorata di questa città e in questo libro, oltre ai tributi architettonici, ho trovato molti accenni a persone, movimenti culturali, letteralmente all’aria che hanno caratterizzato questa città. Se posso dare un consiglio spassionato vi invito a leggervene qualche passaggio recandovi nei luoghi a cui fa riferimento… così questo racconto sembrerà ancora più reale!

Traendo delle conclusioni ve lo consiglio assolutamente e magari prossimamente recupererò Bobi o qualsiasi altro suo scritto e ci troveremo ancora su questo link a parlarne!

Caterina