Il teatro delle lune nere | N. Fiameni

Hey readers,

oggi vi porto una lettura davvero speciale, oserei dire insolita! Si tratta infatti di un vero e proprio manoscritto che Nicole mi ha gentilmente regalato (ovviamente l’immagine che troverete qui e sul post Instagram è la versione stampata dello stesso testo che ho avuto il piacere di consultare).

“Il teatro delle lune nere” è una raccolta poetica, scritta e finita il 30 Agosto 2019 sotto l’influenza della Luna Nera, vuol suggerire come noi abbiamo bisogno di una purificazione all’interno della nostra natura e del nostro mondo. La necessità di ripulirsi dalle vibrazioni negative ben si connette all’urgenza che abbiamo di ripristinare almeno in piccola parte l’ambiente circostante, un ambiente che in realtà è uno specchio di noi e di cui noi siamo un prolungamento. Capire che noi siamo la natura che deve difendere se stessa è fondamentale per poter veramente dominare le forze dell’universo: saper sottomettere gli elementi primordiali è un controproducente fallimento, saper collaborare nelle energie è invece un vero superamento del sé ed innalzamento a Dio. “Lì, accampato sulla costa, comprendevo di essere parte intrinseca della natura, di ogni suo aspetto, di essere un frammento di Dio, di essere non un suo suddito ma un suo operaio, un suo braccio, un suo aiutante a cui era concessa libera d’inventiva.”

Piccola parentesi sul manoscritto: vi posso assicurare che tenere in mano un libro che è stato completamente scritto e non stampato, poter osservare i disegni e le decorazioni che contornano le pagine, avere davanti la bellissima grafia dell’autrice è una cosa veramente indescrivibile. Si riesce a percepire una nostalgia e una bellezza che non so nemmeno quantificare, infatti non so far altro che complimentarmi e ringraziare Nicole per questo dono meraviglioso. Tra l’altro tutte le decorazioni ai margini ricordano quasi un manoscritto antico!

Il libro mi ha colpita moltissimo, è affascinante e riesce ad essere molto introspettivo ed evocativo; attraverso la narrazione possiamo guardarci moltissimo dentro e possiamo riflettere molto molto intensamente.

Le mie parti preferite sono state indubbiamente la Settima Preghiera (mi ha veramente colpita l’immagine mentale dell’arpa dorata perché ha scatenato in me una bellissima sensazione), la Quarta Luna Nera (breve ma intensissima), la Nona Luna Nera (con il bellissimo accenno alle nubi) e Sotto il Giudizio del Sole (che mi ha emozionata).

Non mi resta che consigliarvi questo testo e invitarvi a lasciarvi cullare nella lettura di voi stessi tramite le parole dell’autrice.

Caterina

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La vendetta di Nirak – M. C. Pizzuto

Hey readers,

oggi vi porto la mia seconda collaborazione con Maria Cristina Pizzuto (la prima è linkata qui) a cui sono sempre molto molto grata della possibilità.

“La vendetta di Nirak” raccoglie la trilogia delle avventure di Castel Marina, o meglio le peripezie all’interno di un castello di un piccolo borgo che sorge a picco sul mare. Sono storie raccontate da nonna Erica ai nipoti, in una delle tante vacanze invernali davanti a un caldo caminetto. La storia inizia con la descrizione dell’infanzia e dell’adolescenza della signorina Elisabetta, la figlia del signor Nirak, padrone del castello, fino a un fatidico incidente che porterà la giovane alla morte e così anche a quella di suo padre. Il castello diventerà un albergo. Da qui si susseguono persecuzioni e vendette del fantasma di Nirak nei confronti dei clienti, alla ricerca di un’anima simile a quella della sua bambina deceduta per farla sua per sempre. Ma lo spettro non ha fatto i conti con lo spirito di Elisabetta, che continuerà a proteggere le persone prese di mira dall’incubo del fantasma di suo padre. Solo il sacrificio di Sabrina, molto simile caratterialmente a Elisabetta, porrà fine a tutte le vendette di Nirak, restituendo tranquillità alle generazioni future.

Ho apprezzato molto la cornice narrativa impostata dall’autrice attraverso cui, nonna Erika, introduce come “ricordi di una vita passata” le tre storie legate a Castel Marina e al suo castello; è veramente bello il fatto che si tratti di storie natalizie raccontate in un clima confortevole e inglobante per il lettore stesso, che mi hanno dato un grande senso di serenità prima di entrare nel vivo dei racconti.

La trilogia affronta tre tematiche molto diverse tra loro, pur essendo concatenate tra loro. Questo è indubbiamente molto interessante per attrare un pubblico più ampio e variegato (personalmente la mia storia preferita è stata la seconda, anche se l’ultima mi ha tenuta davvero col fiato sospeso).

Il personaggio del Signor Nirak è indubbiamente interessante, è un uomo freddo e distaccato, consumato dal dolore causato dalla morte della moglie. Dal punto di vista psicologico il rapporto con la figlia è indubbiamente distaccato e freddo, la ama e la protegge con molto impegno, ma si mantiene sempre un po’ distante da lei, come se avesse paura di rimanere nuovamente ferito aprendo nuovamente il cuore a qualcuno.

Mi sento vivamente di consigliarvi questa lettura!!

Caterina