Canto di Natale | C. Dickens

Hey readers,

oggi vi porto uno dei classici del Natale, nonché uno dei primi approcci con un autore di estrema rilevanza, quale Charles Dickens. Mi scuso per non aver parlato di questo libro nel periodo natalizio, ma non sono dell’idea che un libro che parla di Natale si possa leggere solo a Natale! Opere di estrema bellezza come queste sono un evergreen tutto l’anno! Questo testo fa parte di una serie dei Libri di Natale che include anche Le campaneIl grillo del focolareLa battaglia della vitaIl patto col fantasma.

“Canto di Natale” è un breve racconto composto di cinque parti. Nella prima troviamo un presentazione del protagonista, l’avaro Ebenezer Scrooge, in cui esploriamo quelle che sono le sue abitudini e la sua figura di “antieroe” del Natale; a questo si aggiunge l’apparizione del defunto socio in affari, Marley, che lo avverte dell’arrivo dei successivi fantasmi e del loro scopo. Nel secondo capitolo si palesa il Fantasma del Natale Passato, il cui compito è quello di ricordare a Scrooge periodi della sua giovinezza e della sua infanzia, portandolo a riflettere su come, col passare degli anni, sia diventato ingiustamente freddo e crudele. A seguire abbiamo il Fantasma del Natale presente che mostra al protagonista la dilagante miseria e povertà che caratterizza la sua epoca, soprattutto quella del suo commesso, un pover uomo con una numerosa famiglia a carico, che si impegna immensamente nel lavoro pur ricevendo un misero compenso. Per ultimo abbiamo il Fantasma del Natale Futuro che mostra a Scrooge la triste fine che lo attenderà se non cambierà il proprio modo di comportarsi, gli fa vedere la sua morte e la sua tomba. In conclusione abbiamo il ravvedimento causato dall’incontro con gli spiriti, un finale positivo che dimostra il cambiamento in positivo, quasi eccessivo e utopistico del protagonista. Tutto il racconto si svolge tra la notte della vigilia di Natale e la mattina successiva, anche se il protagonista è convinto che siano passate diverse notti.

Il libro incarna a pieno tutti quelli che sono i valori di generosità e bontà che solitamente caratterizzano il periodo natalizio. Devo dire che solitamente non amo questa visione un po’ utopistica del bene; infatti ho apprezzato che Dickens tratti gli argomenti in maniera realistica, per esempio descrivendo quella che era la vera realtà del tempo. In questo modo ci troviamo davanti non solo a una raccolta di valori e insegnamenti, ma anche a una lampante testimonianza del periodo storico dell’autore (personalmente trovo la Londra ottocentesca uno dei luoghi più affascinanti di sempre).

Nonostante si tratti di un libricino molto breve non vi consiglio di sottovalutarlo! la narrazione è molto densa, a tratti quasi complessa e traspaiono le grandi capacità descrittive dell’autore che, anche per dettagli molto banali, riesce a parlarne così bene che ci sembra di essere catapultati, anche solo per un attimo, dentro la narrazione.

Studiando la storia dell’opera posso dirvi che è da apprezzarsi la motivazione; Dickens, come in molte altre sue opere, ha scritto per indignazione verso la situazione dei poveri e verso la loro emarginazione. Scopriamo, perciò, che il libro del Natale per eccellenza è in realtà un romanzo di denuncia sociale relativamente crudo.

La parte che ho preferito è indubbiamente la descrizione della famiglia di Bob Cratchit, il commesso del Signor Scrooge, mi ha commossa molto la loro famiglia. Fa riflettere come davanti a una povera cena possa comunque sbocciare tanta felicità. A far riflettere il lettore è soprattutto il piccolo Tim, il più giovane figlio di Bob, malato e affetto da un grande handicap fisico che molto probabilmente non riuscirà a raggiungere l’età adulta.

Caterina

Il fantasma del lettore passato | D. Icardy

Hey readers,

oggi vi porto la recensione del bellissimo regalo che Fazi editore ha fatto ai suoi lettori con la collaborazione dell’autrice Desy Icardy. Il libro è infatti disponibile gratuitamente su tutti gli store digitali in formato ebook (insomma non ci sono scuse per non approfittarne!).

“Il fantasma del lettore passato” in cui i protagonisti de L’annusatrice di libri tornano in questo racconto natalizio vivace ma anche commovente, particolarmente adatto a queste strane Feste. Cosa farà l’avvocato Ferro la notte di Natale? Riuscirà a stare senza libri fino a dopo Santo Stefano rispettando un fioretto fatto suo malgrado? E Madama Peyran? Festeggerà come ha in mente da tempo facendo una sorpresa ad Adelina? Torino, dicembre del 1959. In libreria si aggirano strani figuri: l’avvocato Ferro è contrariato dalla frenesia natalizia che si è impossessata della gente e gli impedisce di chiacchierare amabilmente, come d’abitudine, con il suo libraio di fiducia. Ovunque c’è aria di festa ma l’ottantottenne bibliofilo vorrebbe solamente starsene a in casa a leggere tutto il giorno, tra gli adorati libri che continua a collezionare compulsivamente. I suoi piani però verranno sconvolti da un invito inaspettato e da un libro che lo metterà faccia a faccia con il suo spirito di lettore…

Il racconto è indubbiamente breve (può bastarvi qualche ora per leggerlo), ma per questo non deve essere sottovalutato!! Lo stile di scrittura dell’autrice è davvero molto coinvolgente e scorrevole; nonostante la storia prenda spunto dal Canto di Natale di Charles Dickens, la trama si sviluppa autonomamente (parlando chiaramente non sembra una “scopiazzatura” ma un breve romanzo con basi proprie).

Questa storia è perfetta per i lettori accaniti (di cui faccio parte). Se leggete molto saprete sicuramente che noi lettori amiamo leggere storie che parlano dei libri e di chi li legge perché le dinamiche sono ancora più comprensibili, le sentiamo vicine. Al tempo stesso questa storia è gratuita, di conseguenza, da lettrice seriale non potevo proprio farmi mancare questa perla sul mio Kindle.

Devo essere sincera, la descrizione di una Torino degli anni ’50 mi ha colpita molto, ho visitato Torino qualche anno fa e rileggere di questa città è stato molto, molto bello, se ci soffermiamo sui dettagli natalizi è ancora più interessante.

Il personaggio dell’avvocato ha innescato in me una grande tenerezza: è un personaggio riservato e impacciato, mi ha fatto molto ridere il suo rapporto con la vicina di casa. E’ il classico uomo anziano e solo, con una vita abitudinaria che si fa dare una mano da una domestica per far fronte alle proprie necessità.

Caterina

Apologia di Socrate | Platone

Oggi vi porto una lettura che mi era stata commissionata a scuola, ma che mi ha colpita così tanto da farmi decidere di condividerla con tutti voi su questo mio piccolo angolo di internet.

“Apologia di Socrate” è uno dei primi scritti del filosofo, risalente all’età giovanile (circa tra 399 e 388 ac) dedicata la maestro Socrate. In questo breve testo di una trentina di pagine l’autore narra in maniera dettagliata il processo al grande personaggio. Socrate all’età di settant’anni si trova per la prima volta in tribunale e decide, col suo modo di parlare tipico di tutti i giorni e senza adulazioni ai giurati, di difendersi dalle accuse di corruzione di giovani menti, comportamento sofistico, empietà e non rispetto delle leggi. Si trova a dover fronteggiare quelli che sono i due grandi accusatori: i vecchi accusatori (di cui non vengono riportati i nomi, a loro sono dovute le dicerie che rincorrono il personaggio di Socrate) e Pericle considerato tra i nuovi accusatori. Cercando di dimostrare la veridicità di quanto rivelatogli dall’oracolo di Delfi si reca in giro per la città parlando con poeti, artigiani e politici alla ricerca di qualcuno più intelligente di lui. Questa attività è tra quelle che maggiormente porta alla sua accusa perché dimostrare che chi si crede sapiente non lo è scatena molte inimicizie. Seguono altre dimostrazioni di innocenza che lo scagionano. Per esempio parla di come la propria povertà sia prova del fatto che le azioni di cui è accusato non siano vere altrimenti ne avrebbe tratto guadagno. Oppure, per quanto riguarda il non rispetto della legge, trovandosi lì davanti agli ateniesi e non essendo fuggito, pur avendo molti seguaci disposti a sostenere i costi economici della sua fuga dimostra il suo interesse verso la legge e la sua richiesta di un giusto processo, indipendentemente dal rischio corso (che era, appunto, la vita stessa). Nonostante questo viene emesso un verdetto sfavorevole e Socrate è condannato a morte bevendo la cicuta.

Per tutta la narrazione percepiamo un Socrate molto ironico e provocatorio, traspare soprattutto la consapevolezza della propria fama e di come questa si propagherà nel tempo (SPOILER: basti pensare che nella parte finale dichiara pubblicamente che i giurati passeranno alla storia come coloro che hanno condannato un innocente).

E’ molto interessante come Socrate non cerchi la salvezza ma la giustizia: sa benissimo che le motivazioni mosse per difendersi sono insufficienti anche se giuste, non cercando la pena dei giurati e non comportandosi come di consueto accadeva durante i processi firma la propria condanna. Nonostante ciò, grazie a Platone, noi conserviamo un testo così potente ed espressivo che ha consolidato l’immagine storica di Socrate come la condanna di un innocente.

Affronta la morte in maniera molto positiva e razionale (devo dire che ho trovato questa cosa molto affascinante). Socrate non ha paura di morire, al contrario vede la fine della propria vota come la trasmissione dell’anima in un altro luogo a lui sconosciuto, ma indubbiamente migliore della vita che avrebbe condotto sulla terra fuggendo e smettendo di compiere il volere dell’oracolo. E’ incredibile come lui non tema minimamente la morte, cosa che tutt’oggi ci fa paura.

Un aspetto supplementare, ma da non considerarsi marginale è la grande quantità di informazioni sugli usi e costumi dell’Atene contemporanea a Socrate. Vi invito a leggerlo anche se non avete nozioni di filosofia proprio per questo motivo, non è un testo complicato, ma nella sua brevità riesce a creare uno scorcio immenso su un periodo storico molto lontano. Soprattutto perché spesso si va a lodare quella che era la Polis greca, come un esempio di governo molto funzionante ed in realtà possiamo vedere come moltissime cose al tempo fossero ingiuste.

Caterina

La parte migliore di te | S. Cornelio

Hey readers,

sono fierissima di presentarvi la mia seconda collaborazione con la giovane autrice emergente Sara Cornelio. Oggi ho il piacere di portarvi la sua nuova uscita. Ci tengo a ringraziarla moltissimo per la fiducia che mi ha dato inviandomi la sua nuova uscita (ps. vi lascio qui il link del suo primo libro).

“La parte migliore di te” è la storia di Viola. La nostra protagonista è una giovane che lavora in una profumeria e vive una vita pressappoco normale tranne che per i suoi attacchi d’ansia (che ogni volta ha premura di cronometrare e annotare su un quadernino rosso). Nel giro di pochissimo le due più grandi certezze della sua vita la abbandonano e tutto sembra andare per il verso sbagliato: Il suo fidanzato di lunga data decide di troncare il loro rapporto e la sua migliore amica compie il tradimento peggiore che ci si possa aspettare (vi assicuro che vi ho già detto troppo, non siate curiosi!). Da questa serie di sfortunati eventi nascerà lo stimolo per un viaggio che cambierà per sempre la sua vita, portandola a superare i suoi limiti e ad aprirsi verso persone e realtà molto diverse dalla monotonia con cui convive.

Premetto che la storia ci mette un pochino ad ingranare la marcia giusta per tenere incollati alle pagine, ma se gli date qualche capitolo di tempo potete trovarvi risucchiati da una narrazione che incalza e coinvolge il lettore.

Come nel precedente libro, nel testo troviamo una moltitudine di problemi e situazioni che portano il lettore a riflettere molto, per esempio gli attacchi d’ansia (trovo che l’autrice descriva in maniera molto dettagliata le crisi e ve lo dice una persona che ne sa qualcosa!). Ce ne sono anche altri che per ovvi motivi non posso raccontarvi perché rovinerei la parte più inaspettata del libro!

Io sono una fan dei libri brevi, quindi questo è stato perfetto: scorrevole e coinvolgente, il modo perfetto per trascorrere un pomeriggio al calduccio. Anche se vi avviso che potrebbe causare qualche lacrimuccia ai più sensibili (mi auto-inserisco nella categoria più sensibili).

Caterina

Laurie | S. King

Hey readers,

oggi vi porto un racconto (gratuito) che Stephen King ha regalato ai suoi lettori per festeggiare il suo compleanno e anticipare l’uscita di The Outsider. Partecipo alla quarta tappa del #gdldeibuonipropositi organizzata da @senzacensurabooks che consiste in un libro di un autore straniero.

“Laurie” è la storia di Llyod e della sua cagnolina Laurie. Quando sua sorella Beth si presenta con una cagnolina, la prima reazione di Lloyd – vedovo da sei mesi, solo e senza figli – è di rifiuto. Il lutto gli ha tolto forze e desideri: già gli pesa occuparsi di se stesso, gestire un cane sarebbe impensabile. Ma la paziente fiducia della cucciola e i modi perentori della sorella – Una persona in lutto ha bisogno di qualcosa per tenere la mente occupata – hanno ben presto la meglio sulla fragile determinazione di Lloyd. Rimasti soli, l’uomo e la cagnetta – che Lloyd ha chiamato Laurie – imparano a conoscersi, scoprendo insieme il piacere di semplici riti condivisi. Fra questi, la passeggiata lungo il canale. Un sentiero tranquillo, che però un giorno diventa teatro di un evento atroce, a cui né Lloyd né Laurie erano preparati… [trama Amazon, il modo migliore per non farvi spoiler visto che la storia si svolge in meno di 50 pagine]

Ho letto questo libro per sfizio: mi sono approcciata a King da poco e volevo leggere qualcos’altro di suo, ma, al tempo stesso, preferivo evitare l’acquisto dell’ennesimo libro perché non ho praticamente più spazio in casa.

La cosa sconvolgente è che in un racconto così breve e (apparentemente) tremendamente banale l’autore riesce a stupirci riportando la sua caratteristica suspance tra le righe. Paradossalmente il libro risulta un vero e proprio esercizio di stile per dimostrare le sue capacità narrative.

Ci tengo a precisare che non è collegato a The Outsider, né a nessun altro suo testo. Di conseguenza tutti possono leggerlo ed apprezzarlo, anche chi no conosce l’autore. Se questo non fosse bastato a convincervi vi ricordo che è gratis e molto breve, quindi non avete scuse per non dare una possibilità a questa cagnolina!

Caterina

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie| A. Bogdanovic

Hey readers,

oggi vi porto una collaborazione con l’autore emergente Alex Bogdanovic, lo ringrazio moltissimo per la fiducia nell’avermi affidato il suo manoscritto.

“Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie” tratta, sotto forma di brevi capitoli concentrati, delle varie tematiche sociali del nostro secolo e lo fa come lo si farebbe in teatro, buttandoti addosso la realtà nuda e cruda e generando, di conseguenza, una catarsi. Racconta di come la depressione sia il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell’adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.

Il protagonista può essere definito un antieroe, non compie azioni meravigliose e non ristabilisce la sua vita, al contrario, nel disperato tentativo di risolvere i propri problemi aggrava ancora di più la situazione, finendo in una spirale tragi-comica di soluzioni disperate che ampliano il proprio inferno personale.

E’ interessante come tutte le argomentazioni, dalle più tragiche a quelle più banali vengano analizzate con un velato filo di ironia che sdrammatizza qualunque avvenimento e al contempo riempie di battute divertenti la lettura. Un apprezzamento speciale va alla descrizione del periodo adolescenziale e del gruppo di amici, sono letteralmente morta dal ridere mentre leggevo quei passaggi!!

E’ molto interessante la conoscenza del narratore per quanto riguarda il funzionamento del cervello, l’effetto dei vari medicinali per problemi di ansia e come tutti gli avvenimenti della vita quotidiana scatenino dei cambiamenti. E’ da apprezzare soprattutto come i processi siano spiegati in maniera chiara e semplice, questo li rende comprensibili a chiunque.

Ho apprezzato molto anche l’aspetto delle relazioni amorose, non sapevo quali fossero gli effetti che la depressione causa a livello sessuale e non ,mi rendevo conto di quanto potesse essere frustrante la vita del narratore. (SPOILER è triste soprattutto la lotta attuata per riuscire ad avere una vita sessuale normale e come tutte le sofferenze siano andate in fumo riducendo il protagonista a una realtà di vita ancora più tragica e infelice)

La struttura del testo è suddivisa in brevi capitoli che analizzano tutte le varie fasi e gli aspetti della vita del narratore. Tutti i capitoli sono brevi e lineari, scorrono in maniera piacevole e vi assicuro che sono in grado di allietare il più noioso dei pomeriggi invernali!

Caterina

Saga dell’Amica Geniale vol.2, Storia del nuovo cognome | E. Ferrante

Hey readers,

oggi vi porto il secondo volume di quella che ad oggi risulta la mia saga preferita senza ombra di dubbio, la serie si compone di L’amica Geniale, Storia di un nuovo cognome, Storia di chi fugge e chi resta e Storia della bambina perduta.

“Storia del nuovo cognome” si apre con il ritorno di Lila dopo la luna di miele ad Amalfi. Sin dalle prime pagine la situazione delle due giovani amiche sembra drammatica. Lila, durante il periodo del viaggio di nozze ha scoperto la vera e orribile natura del marito: dopo l’arrabbiatura dettata dall’aver regalato le scarpe da lei prodotte a Macello Solara; i neosposi sono partiti alla volta di Amalfi intraprendendo un viaggio denso di litigi in cui, Lila, sentitasi ferita e tradita e ha preso il marito a male parole; una volta arrivati Stefano si è convinto che avessero fatto pace e, all’opposizione di Lina alla consumazione della prima notte di nozze, ha fatto violenza alla giovane sia dal punto di vista fisico che sessuale. Per quanto riguarda Lenù, la nostra narratrice si trova allo sbando: durante il matrimonio dell’amica ha capito di essere profondamente infelice, ha compreso la natura del suo rapporto con Antonio, ben lontano dall’amore che lui prova per lei, si è sentita insoddisfatta dei propri risultati scolastici, percepiti banali rispetto ai grandi traguardi raggiunti da Lila. Una volta ritrovatesi nel rione Lila confessa di non aver voluto vedere Elena per nasconderle i segni degli abusi, ammette che tutti l’avevano incontrata e aveva persino organizzato nella sua nuova casa la festa di fidanzamento tra Pinuccia e il fratello Rino (essendo che la giovane fidanzata si trovava in stato interessante con la complicità di Lila), ma fa capire a Lenù che lei era più importante di tutti gli altri, il suo giudizio aveva un maggiore valore e di conseguenza la preoccupava di più. Da questo punto le loro vite continuano talvolta su strade separate e talvolta unite e complici come nell’infanzia. Il libro si conclude poco dopo il termine del percorso universitario intrapreso da Elena.

Parto col consigliarvi di leggere questa recensione se avete già letto il primo volume (che trovate linkato a inizio articolo) o quantomeno avete visto la serie tv e di conseguenza sapete tutti i fatti accaduti nel libro precedente!

In questo libro, maggiormente che nel primo volume, troviamo molte scene forti e sconvolgenti, sono molti i colpi di scena e le decisioni impensabili prese con tanta leggerezza dai personaggi.

La realtà di violenza domestica è ampiamente trattata, è molto interessante il fatto che viene descritta in maniera precisa quella che è la sensazione che si scatena nella vittima, leggendo noi riusciamo a sentirci svuotati ed estraniati quanto Lila.

Tutti i personaggi sono caratterizzati da tentativi di riscatto sociale e morare, continua come nel primo volume la lotta per fuggire dalle barriere architettoniche del quartiere. purtroppo non tutti ci riescono e, anche chi ce la fa, talvolta si ritrova in una situazione altrettanto estraniante ed opprimente.

In conclusione mi sento ribadire la mia opinione sulla serie: questa saga ha un potenziale immenso, ha il potere di tenerti incollato sulle pagine capitolo dopo capitolo, riesce a catapultarti nella realtà scritta tra le righe e rapirti fino a che non avrai letto anche l’ultima parola. Un capolavoro.

Caterina

Diary of a travelling girl | E. Bignotti

Hey readers,

oggi vi porto un post molto particolare. Si tratta della mia prima recensione su un libro scritto in lingua inglese. Inoltre ci tengo a ringraziare Elena Bignotti per avermi inviato il suo libro.

“Diary of a travelling girl” è un diario autobiografico che racconta come l’autrice abbia cambiato la propria vita. Il diario si apre a Brescia nel febbraio del 2006 con un forte lutto che sconvolge la tranquilla vita di una ragazza comune. A seguito di questo evento la vita di Elena cambia moltissimo e si rende conto di non essere felice di come si svolgono le sue giornate. Perciò, dopo molti ripensamenti e dubbi, decide di prendere le redini della situazione ed affrontare i propri desideri. Inizialmente decide di dedicarsi a dei corsi di danza e successivamente di partecipare a un ritiro di una settimana a Roma per diventare massaggiatrice. Dopo aver ampliato le proprie competenze ed essersi presa coraggio, l’autrice si reca in Inghilterra. Da lì la nostra narratrice inizierà il suo viaggio con moltissime tappe in varie parti del mondo.

Uno degli aspetti che preferisco di questo libro è il suo forte messaggio motivazionale: tra le pagine troviamo spunti che ci fanno riflettere sull’importanza di prendere in mano la nostra vita e reagire alle cose brutte che ci succedono. Elena da un messaggio di speranza e riscatto che è molto importante e piacevole nella lettura.

I viaggi che racconta sono bellissimi e seducenti; io sono una grandissima amante del viaggio ed ho apprezzato molto le descrizioni fatte. Sono molto particolari le foto che si trovano nella parte finale del libro, che ritraggono l’autrice in tutti i viaggi raccontati.

Se come me siete interessati a leggere in inglese questo mi sembra un ottimo libro da coi cominciare. Considerate che l’autrice stessa è italiana, ma ha passato molti anni in paesi di madrelingua inglese che le hanno permesso di sviluppare un ottima capacità, mantenendo una struttura facilmente riconducibile alla struttura sintattica della nostra lingua. Questi fattori lo rendono perfetto per chi non ha una conoscenza perfetta della lingua, ma se come me avete una preparazione da liceo/scuola superiore non farete la minima difficoltà.

Caterina

Recensione: Cent’anni di solitudine | G. G. Marquez – MuatyLand

Avatar di Dispersa nei LibriMuatyLand

Da José Arcadio ad Aureliano, dalla scoperta del ghiaccio alla decifrazione delle pergamene di Melquíades: sette generazioni di Buendía inseguono un destino ineluttabile. Con questo romanzo tumultuoso che usa i toni della favola, sorretto da un linguaggio portentoso e da una prodigiosa fantasia, Gabriel García Márquez ha saputo rifondare la realtà e, attraverso Macondo, creare un vero e proprio paradigma dell’esistenza umana. Un universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, in cui galleggia una moltitudine di eroi. Edizione del cinquantenario (1967-2017), con il dossier “Gabo racconta la nascita del romanzo”.

Titolo:  Cent’anni di solitudine

Autore:  G. G. Marquez

Editore: Mondadori

Genere: Classico

Data pubblicazione: 13 Giugno 2017

Voto: 3/5

Cartaceo -> 14€ | Ebook -> 7,99€


Recensione

Hey readers,

oggi vi porto la recensione di un libro molto famoso, un premio Nobel per la letteratura. Non vi resta che continuare a leggere…

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Notte di Racconti | M. Sanz, A. F. Burgos, F. Hidalgo, C. M. Montesinos

Hey readers,

oggi vi porto una breve raccolta di storie con cui partecipo alla terza tappa del #gdldeibuonipropositi organizzata da @senzacensurabooks che consiste, appunto, in una raccolta di racconti.

“Notte di racconti” è il primo volume di una serie di brevi raccolte di intriganti storie della buona notte per adulti. Il libro si compone di quattro racconti scritti da quattro autori spagnoli diversi. Nella prima troviamo il confronto tra due giovani venditori porta a porta in cerca di qualcuno che li assecondi e una dottoressa che li ascolta per dimostrare a se stessa di non avere pregiudizi sull’estrazione sociale dei ragazzi. Nella seconda leggiamo, dagli occhi di un bambino, l’allontanamento della madre dal padre a causa di un frigorifero che sembra interessarla più della sua famiglia. Nella terza scopriamo le mille difficoltà che si nascondono dietro una relazione apparentemente perfetta e di come tra i coniugi possa esserci un lento allontanamento che si cerca di sanare con denaro e figli. Nell’ultima ci rendiamo conto di quanto possa essere difficile essere un agente segreto con una famiglia e dagli occhi del figlio primogenito capiamo come anche i più piccoli si accorgano di quello che accade intorno a loro.

Parto col dire che queste piccole storie sono veramente piacevoli e veloci, ho letto il libro nel giro di un pomeriggio e mi hanno tenuto moltissima compagnia.

Tutti i racconti cercano di mantenere un leggero strato di suspance; le cose non vengono mai dette in maniera troppo chiara, anzi creano quell’atmosfera un po’ intrigante che è perfetta per tenerti incollato alle pagine la sera quando sei stanco.

Ho scoperto che questo libro fa parte di una collana proposta da una catena di alberghi per allietare il soggiorno degli ospiti e la cosa mi ha colpito molto, ho provato ad immedesimarmi nella lettura come un viaggiatore che riposa dopo una giornata in giro (e devo dire che in questo periodo estraniarsi è sempre un piacere) perciò posso dire che le storie sono state scelte con accuratezza e anche con una coerenza nelle loro argomentazioni (per quanto queste discordino quanto basta ad accontentare più persone).

Personalmente ho apprezzato tutte le storie tranne la seconda, l’ho trovata eccessivamente surrealistica e poco interessante. Nel complesso il libro è stato molto simpatico e ve lo consiglio.

Caterina