Recensione “Gomorra” Roberto Saviano – MuatyLand

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Nell’aprile 2006 il mondo editoriale italiano è stato sconvolto da un bestseller clamoroso e inaspettato, trasformatosi in poco tempo in un terremoto culturale, sociale e civile: Gomorra. Un libro anomalo in cui Roberto Saviano racconta la camorra come nessuno aveva mai fatto prima, unendo il rigore del ricercatore, il coraggio del giornalista d’inchiesta, la passione dello scrittore e, soprattutto, l’amore doloroso per una città da parte di chi vi è nato e cresciuto. Per scriverlo si è immerso nel “Sistema” e ne ha esplorato i mille volti. Ha così svelato come, tra racket di quartiere e finanza internazionale, un’organizzazione criminale possa tenere in pugno un’intera regione, legando firme del lusso, narcotraffico, smaltimento dei rifiuti e mercato delle armi.
Gomorra è un libro potente, appassionato e brutale, un viaggio sconvolgente in un mondo in cui i ragazzini imparano a sparare a dodici anni e sognano di morire ammazzati, in cui…

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Ciò che inferno non è | A. D’Avenia

Hey readers,

oggi vi porto un bellissimo romanzo che parla di mafia e di degrado, ma al tempo stesso di lotta e rivalsa; basato sulla vita di un personaggio realmente esistito Don Pino Puglisi.

“Ciò che inferno non è” racconta la storia di don Pino Puglisi attraverso gli occhi del giovane Federico, uno dei suoi studenti nel liceo in cui insegna. Durante l’estate il nostro protagonista rinuncia a un meraviglio viaggio-studio in Inghilterra dopo aver scoperto l’immenso potenziale e la grande gioia che riesce a trarre dall’aiuto dato al professore. Provenendo da una famiglia palermitana benestante inizialmente è sconvolto quando si ritrova a girare per il quartiere di Brancaccio, si sente per la prima volta come se non conoscesse la sua città e fosse sempre vissuto in una “nuvola” per tutta la vita! Durante l’estate il poeta (come fede viene chiamato da suo fratello) si troverà a rinnegare gli amici di una vita vedendoli in un’ottica diversa e astiosa; inoltre si innamorerà di una ragazza del quartiere, Lucia, che pur vivendo in una realtà diversa dalla sua ha molti aspetti che la legano al ragazzo (per esempio l’amore per i libri). Mediante lo sviluppo emotivo e di consapevolezza del ragazzo ripercorreremo anche le tappe biografiche che hanno portato all’uccisione del prete che combatteva la mafia (ovviamente non consideratelo uno spoiler perché è un dato di fatto indipendente dal libro).

Nel libro troviamo una nota ampiamente culturale che ho apprezzato molto: ho notato molte descrizioni della città di Palermo e della sua conformazione, da aggiungersi a un’ampia digressione storica sui vari popoli che conquistarono ed abitarono l’isola (es. come la chiamavano, quali caratteristiche apprezzavano e dove costruivano i loro palazzi).

I bambini possono dimostrare quanto, in quella situazione sociale, sia importante e potente il gruppo nell’orchestrare le loro azioni e nel porre leggi non scritte che sono necessariamente seguite per stare con gli amici. E’ molto commovente come spesso bambini piccoli soffrano nel fare determinate azioni (es. tirare calci al cane morente).

Riesce a contestualizzare a pieno come la mafia (o le organizzazioni criminali in generale) sia in grado di prendere il controllo di un territorio che viene abbandonato o messo da parte dalle istituzioni statali e come spesso gli stessi enti statali si prestino a favorire associazioni di stampo mafioso e persone d’ “onore”.

Ho apprezzato moltissimo la forte rivalsa sociale che si respira tra le pagine, non tanto come realtà effettiva, quanto come speranza, come desiderio che i personaggi rincorrono, ognuno a modo suo…

Un libro veramente bello sia per conoscere la storia e la realtà attraverso una storia che non va ad essere pesante quanto una biografia, sia per concedervi a una lettura emozionante, sconvolgente e da lacrime!

Caterina

Saga de L’amica geniale vol.1 – L’amica Geniale| E. Ferrante

Hey readers,

oggi vi porto il primo capitolo di una saga che ha fatto scalpore ed è diventata famosissima ossia la “Saga dell’Amica Geniale (che si compone di L’amica Geniale, Storia di un nuovo cognome, Storia di chi fugge e chi resta e Storia della bambina perduta)”.

“L’amica Geniale” racconta, attraverso gli occhi di Lenù, la storia della sua vita e di quella di Lila; queste due bambine, cresciute in un quartiere popolare di Napoli nel primo dopoguerra, avranno due vite molto diverse, mantenute unite dalla realtà e l’ambiente che le ha forgiate. La nostra protagonista fin da subito si afferma come una ragazza studiosa e diligente che fa di tutto per non deludere le aspettative degli altri sulle sue capacità e con l’aiuto della maestra delle elementari (Oliviero) riesce a convincere i genitori a farla studiare nonostante lo sforzo economico, dandole una possibilità di riscatto. Lila (o Lina) pur essendo ancora più brava dell’amica arriverà fino all’esame di quinta elementare, visto che la famiglia non poteva e non voleva affrontare le spese scolastiche; nonostante ciò la ragazza continuerà a studiare da sola, con l’aiuto della biblioteca pubblica del maestro Ferraro, mostrandosi sempre un passo avanti a Lenù che frequenta scuole tradizionali. Le nostre ragazze avranno una vita difficile, segnata da un ambiente crudo e povero che influenzerà tutte le loro vicissitudini. La serie ripercorre, appunto tutto lo svolgimento delle loro vite e questo primo capitolo si conclude verso i sedici/diciassette anni.

Non avevo mia letto niente dell’autrice ed ho scelto questo libro per la sua fama: non mi ha assolutamente delusa, perché dal punto di vista della scrittura è veramente perfetto scorrevole e non troppo denso, perfetto per leggere argomenti interessanti e “pesanti” con un’assoluta leggerezza (per intenderci leggete 50 pagine, ma non sono 50 pagine da mal di testa, scorrono e perciò è una perfetta lettura da ombrellone).

L’autrice tratta benissimo tutte le tematiche e le situazioni sociali del Rione ricostruendolo letteralmente su carta: ci sono personaggi ricchi e prepotenti che devono il loro prestigio alle illegalità compiute durante la guerra, famiglie povere e distrutte che però non perdono la forza di lottare, le maldicenze e i pregiudizi stessi influenzano molte azioni e comportamenti.

Un altro punto stupendo è sicuramente la focalizzazione dal punto di vista storico che, ovviamente in secondo piano e quasi tra le righe, evidenzia il cambiamento della città di Napoli, la ripresa del dopoguerra e la rinascita delle periferie e delle imprese che vi si trovano (da cui si scatena il desiderio di riscatto dei personaggi).

Lo stesso concetto del quartiere (che troviamo in molti altri libri) mi affascina, ossia, come per tante persone la vita inizi, si svolga e finisca entro i rigidi confini del Rione e di come, per i pochi fortunati che in qualche modo escono, sia difficile rapportarsi con il resto del mondo che sembra sempre troppo diverso e in cui sembra sempre troppo difficile non risultare fuori luogo.

Vorrei evitare di entrare troppo nei dettagli perché è una lettura lunga ma sono dell’idea che si debba assaporare il più possibile senza spoiler. Perciò non posso fare altre che dirvi con quanta gioia aspetto di leggere il prossimo capitolo!

Caterina

Bar sport | S. Benni

Hey readers,

oggi vi porto un libro breve, leggero e divertente… perfetto se siete stanchi o nel pieno del blocco del lettore.

“Bar sport” è considerato, come la maggior parte delle opere dell’autore, uno dei classici della narrativa umoristica italiana. Il libro è una serie di piccoli capitoli che, attraverso estremizzazioni, stereotipi e surrealtà, racconta i componenti dei bar sportivi italiani. Possiamo trovare descritte le maggiori attività da bar, i personaggi che lo caratterizzano, gli episodi più divertenti che si sono susseguiti negli anni, i viaggi della comitiva da bar,… Della trama non posso dirvi molto, se no che vi conviene leggere queste poche pagine e tornare indietro nel tempo alla semplicità che un caffè, preso di corsa al bar tra mille impegni, ha perso.

Pur essendo il libro scritto nel 1976 lo si capisce senza difficoltà, nonostante siano citati oggetti del periodo che ad oggi sono inutilizzati.

Ho apprezzato molto questo libro rispetto al Bar sotto il mare, qui sono riuscita a trovare la comicità e ho apprezzato il filone logico dato dal bar, cosa che nell’altro libro non era presente e l’espediente di narrazione era veramente molto vago.

Ho riso moltissimo soprattutto con i frequentatori abituali del bar, personaggi eccentrici e pieni di caratteristiche; anche se la mia storia preferita rimane la prima perché non c’è stereotipo da bar migliore della Luisona!

Vi lascio qui sotto un piccolo estratto del mio capitolo preferito e poi non potrete dirmi di non essere mai entrati in un bar così: Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. […] La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l’esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l’intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene.

Caterina

Lo scrittore solitario | N. Ianuale

Hey readers,

oggi vi porto il libro di un autore emergente, che, come sapete, è una cosa che mi interessa sempre moltissimo. Ringrazio perciò Nicola Ianuale per la grandissima possibilità che mi ha dato chiedendomi di leggere il suo libro.

“Lo scrittore solitario” è la storia di un incontro tra il diciassettenne malato d’apatia e tentato scrittore in erba Daniele Serpico e il suo idolo, nonché scrittore emergente definito da la critica il “nuovo Fitzgerald” William Esposito. Il nostro protagonista si ritiene un perdente, il classico tipo che non è compreso dalla società e che guarda i coetanei con l’occhio critico di chi li percepisce come un grande assembramento di maschere. William si prende sin da subito a cuore il ragazzo e tra loro si sviluppa in pochissimo tempo un’affascinante amicizia che però sembra essere turbata dalle continue discordanze tra i valori che Will manifesta nel suo libro (che sono a pieno incarnati anche da Daniele) e il modo in cui sembra condurre la propria vita. Quali segreti si celano dietro le apparenze del nuovo Fitgerald? non vi resta che scoprirlo…

Veniamo adesso alla mia opinione.

Ho trovato la premessa iniziale molto corretta: una critica abbastanza oggettiva e dura della società odierna, condivido a pieno tutto quello che riguarda le “maschere sociali” e l’importanza del “ruolo”, trovo che appaiano quasi eccessivi e ripetitivi come fossero il chiodo fisso del protagonista.

Trovo la trama interessante e innovativa, non mi era mia capitato di leggere la storia di un libro dentro un altro libro!

Mi sono follemente innamorata di tutte le citazioni letterarie che sono disperse nelle pagine di questo romanzo come piccole perle di saggezza e trovo che, insieme a tanti degli ideali portati avanti nel testo, contribuiscano a rendere questa una lettura consigliatissima per le nuove generazioni.

La narrazione, inoltre, è fenomenale: il libro scorre molto facilmente, pieno di bellissime frasi (avendolo letto su Kindle sono felice di dire che ne ho sottolineate moltissime), con una descrizione accurata dei luoghi e dei personaggi.

Come avrete capito mi è piaciuto moltissimo, sono estremamente felice che Nicola mi abbai contattata e non finirò mai di ringraziarlo. Da parte mia non posso fare altro che consigliarvi questo libro come lettura perfetta per ogni età, come regalo a se stessi e a qualcun altro.

Caterina

Un dono mi ha salvata | S. Cornelio

Hey readers,

oggi vi porto un libro a cui mi sono molto affezionata, non solo perché è scritto da un’autrice emergente, che è sempre molto bello sostenere, ma soprattutto per diffondere l’importanza della donazione degli organi e la sensibilizzazione delle malattie come la fibrosi cistica.

“Un dono mi ha salvata” è un libro semplice, scritto sotto forma di memorie, con parole chiare ma che vanno dritte al punto con estrema dolcezza. Questo testo è ricco di emozioni vere e sincere che incorniciano i fatti insieme a una leggera nota di umorismo. Sara documenta il suo decorso ospedaliero dopo un trapianto di polmoni, a cui si accostano scorci sulla sua vita privata. Sara ha, inoltre, avuto l’immensa fortuna di avere accanto a sé, in maniera fisica e emotiva, persone che le hanno voluto moltissimo bene come i genitori, le amiche e il suo fidanzato, oltre, ovviamente alla propria fede che l’ha notevolmente aiutata a trovare la forza nei momenti di difficoltà(come ad esempio nelle dolorose giornate del post-operatorio)

Non smetterò mai di ringraziarla per la grandissima possibilità che mi ha dato inviandomi il suo libro, la sua storia mi ha colpita ed ha aperto i miei orizzonti su fronti a me totalmente sconosciuti. Ho apprezzato ogni sua singola parola, sottolineando molte frasi veramente stupende!

Sara è una ragazza straordinaria e, come lei, lo è la sua storia; quindi mi sento di consigliarlo a tutti, soprattutto come regalo penso che sia uno dei libri che più si addicono a questa funzione: si ha la possibilità di donare grandi emozioni insieme ad informazione e cultura. Un gesto stupendo.

Caterina