Recensione “Gomorra” Roberto Saviano – MuatyLand

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Nell’aprile 2006 il mondo editoriale italiano è stato sconvolto da un bestseller clamoroso e inaspettato, trasformatosi in poco tempo in un terremoto culturale, sociale e civile: Gomorra. Un libro anomalo in cui Roberto Saviano racconta la camorra come nessuno aveva mai fatto prima, unendo il rigore del ricercatore, il coraggio del giornalista d’inchiesta, la passione dello scrittore e, soprattutto, l’amore doloroso per una città da parte di chi vi è nato e cresciuto. Per scriverlo si è immerso nel “Sistema” e ne ha esplorato i mille volti. Ha così svelato come, tra racket di quartiere e finanza internazionale, un’organizzazione criminale possa tenere in pugno un’intera regione, legando firme del lusso, narcotraffico, smaltimento dei rifiuti e mercato delle armi.
Gomorra è un libro potente, appassionato e brutale, un viaggio sconvolgente in un mondo in cui i ragazzini imparano a sparare a dodici anni e sognano di morire ammazzati, in cui…

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Agharta | O. Lambri

Hey readers,

oggi vi porto il romanzo d’esordio di Orione Lambri, un fantasy distopico molto affascinante, insolito e sconvolgente; ci tengo a ringraziare Lance Libere per essersi affidati a me per la lettura del libro.

“Agharta” si apre nel 2012, l’economia mondiale è in crisi, mentre catastrofi, sommosse e un’ondata di suicidi devastano il pianeta. Tutto sembra voler presagire l’Apocalisse Maya prevista per il 21 dicembre, quando il mondo finirà nello schianto di una cometa. Le religioni androcentriche non sono in grado di offrire una via di salvezza come invece promette di fare il nuovo gioco AGHARTA, una neurosimulazione interattiva di massa che conquista subito migliaia di giocatori.
La testimonial e guida del gioco è Cassiopea, una pornostar la cui scomparsa avvenuta anni prima è avvolta nel mistero. Jane Stuart Mill è tra le prime a provare il gioco che riproduce fedelmente scenari del mondo reale e in cui tutto viene governato dall’energia chiamata Vril. Ben presto però Jane si renderà conto che l’esperienza che sta vivendo ad AGHARTA è molto più reale del reale. I sogni premonitori che vive nel gioco la condurranno da Klandestina e insieme dovranno riuscire ad aprire la strada verso nuove realtà, perché in questo mondo ormai il re è nudo.
L’unica speranza è la regina.

Adesso veniamo alla mia opinione…

Ho trovato questa lettura molto affascinante sia per le migliaia di riferimenti storici, mitologici, ecc. che sono sicuramente prova della grandissima cultura e conoscenza dell’autore. Mi sento, però, di precisare che non è una storia facile: si tratta di un libro piacevole, ma che richiede una buona quantità di concentrazione e dedizione alla lettura che, almeno nella parte iniziale, necessita di attenzione nel seguire lo svolgimento dei fatti e nel contestualizzare i personaggi.

Riconosco che si tratta di un testo lungo e denso (sono circa 500 pagine), ma se siete amanti del genere fantasy sicuramente non farete un grande sforzo nella lettura!

I continui cambiamenti tra realtà e gioco e tra i personaggi danno una visione ampia e più completa della realtà virtuale (per esempio abbiamo la visione di chi è dentro il gioco e di chi ne è fuori).

A mio parere l’intreccio tra gioco e politica è intrigante e, pur non essendo accaduto realmente, è trattato in maniera verosimile e molto affascinante (a me è piaciuto moltissimo il prologo stesso perché anche solo leggendo quello la curiosità sale a tal punto da finire il libro!).

Mi è piaciuto moltissimo il personaggio del Professor Drake e, più in generale, la parte della narrazione ambientata a Bologna (che tra le altre cose viene descritta minuziosamente dall’autore – avendo io visitato la città varie volte mi sono ritrovata nella descrizione di alcuni luoghi).

In conclusione cosa penso di questo libro? E’ un romanzo d’esordio quindi dobbiamo tenere a mente che l’autore potrà riservarci ancora molto e farà tesoro delle proprie esperienze. Detto questo per me è un bel romanzo, solo in alcuni punti tende a complicarsi molto e richiede impegno da parte del lettore per non perdersi nei meandri della storia. Questo aspetto è un piccolo difetto perché rischia di causare una perdita d’interesse, ma, al tempo stesso, è un tratto distintivo che esprime la complessità del mondo aghartiano.

Caterina

Swiss Stories: vol. 2 Mistificami | C. Weiz

Hey readers,

oggi vi porto il secondo volume della trilogia Swiss Stories, che si compone di La ragazza nel bosco, Mistificami e Audace, a cui si aggiunge Il confine dell’amore

“Mistificami” si apre con un cambio di protagonisti rispetto al primo volume: invece di leggere di Thomas Graff e della dolce Anna, in questo libro ci imbattiamo nelle situazioni “incasinate” che ruotano attorno ad Adam, il migliore amico di Thomas (ci tengo a precisare che temporalmente è successivo al primo volume quindi leggeteli in ordine). Durante una corsa mattutina i due amici assistono al tentativo di suicidio di una ragazza, la giovane si getta da un ponte cadendo in un tratto pericolosissimo del fiume che per il freddo invernale, per le rocce e per le forti correnti non sembra lasciarle scampo. D’impulso Adam si getta in acqua e, rischiando la vita, riesce a salvarla. Ma qualcosa non va come dovrebbe: l’ufficiale in ospedale vuole parlare con la ragazza, ma, a causa di alcune affermazioni della giovane prima di essere sedata, i dottori gli impediscono di vederla. La notte stessa la nostra misteriosa protagonista fugge e da lì si aprirà una vera e propria caccia di Adam alla sconosciuta che in qualche strano modo l’ha stregato!

Ho apprezzato moltissimo il carattere forte di Liz: è un personaggio tenace (per molti aspetti mi ricorda Anna del primo libro) che proviene da una realtà difficile e disastrata. Le differenze tra le due ragazze sono evidenti: mentre Anna vivendo nella comunità non ha mai visto i mali a cui poteva andare incontro, Liz ha sin da subito fatto una vita difficile e subito atti violenti.

In questo volume entriamo molto più nel vivo delle organizzazioni criminali, cosa che a parere mio da molto carattere alla storia. Ho apprezzato il fatto che sia stata scelta la mafia dell’est di cui, almeno io, ho letto pochissimo e, anche se non è la parte centrale della storia, ho apprezzato tutte le digressioni che vengono fatte per spiegarne il funzionamento.

Anche in questo capitolo la narrazione si alterna tra il personaggio maschile (Adam) e la ragazza (Liz) spesso analizzando la stessa situazione dai due punti di vista, trovo particolare questa cosa per rendere più completa la percezione che si sviluppa nel lettore.

Detto questo non mi resta che consigliarvi questo piacevolissimo thriller romance che vi assicuro non vi annoierà visto il perfetto intreccio tra azione, colpi di scena e una passione meravigliosa che travolge i protagonisti!

Caterina

Una questione privata | B. Fenoglio

Hey readers,

Oggi vi porto una meravigliosa lettura partigiana, che fa parte della categoria che può rientrare nei classici moderni.

“Una questione privata” si apre con Milton, un giovane studente partigiano che si reca, mettendo in pericolo sé e il suo compagno, nella casa in cui si è innamorato. In questa elegante villa di campagna ha abitato (per un breve periodo necessario a proteggersi dai bombardamenti a Torino) Fulvia, una giovane ragazza di cui il nostro protagonista si è perdutamente innamorato. La custode della casa lo lascia entrare pur sapendo chi è perché aveva sempre provato molta tenerezza per il ragazzo. La donna gli racconta degli strani incontri che avvenivano tra la signorina e Giorgio, un amico del ragazzo. Milton viene pervaso da un fortissimo desiderio di sapere se i suoi sospetti e quelli della governante fossero sensati e si decide di andare a fare una visita al ragazzo che fa il partigiano presso il suo vecchio gruppo. Solo che la ricerca si rivelerà più difficile del previsto…

Ho apprezzato l’alternarsi tra presente e flashback del passato anche se spesso non erano divisi molto e ci mettevo qualche riga a percepire il cambiamento temporale.

Mi ha colpito molto questo libro perché si addentra in una realtà molto delicata (quella dei partigiani appunto) attraverso l’espediente dell’amore e della scoperta di questo segreto.

Il libro è a modo suo crudo e diretto, quasi freddo verso una realtà che è tutto fuorché una cosa facile da descrivere e metabolizzare. Questo particolare rende l’impatto letterario ancora più forte!

Oltre al contesto partigiano, è affascinante l’analisi e lo sviluppo personale del protagonista, le sue emozioni sono tremendamente vere e giovanili; fortemente in contrasto con la durezza della vita che ha scelto di condurre, che è pericoloso, “illegale” e densa di crudeltà.

Sono bellissimi l’ospitalità e l’affetto rivelati dalle persone de luogo che incontrano i partigiani. Tutti sono disposti a dar loro una mano, molti hanno figli o nipoti partigiani a loro volta e, nonostante la diffusa povertà, cercano sempre di sfamare e accudire questi giovani. [SPOILER: mi ha colpita anche la scena in cui i partigiani si trovano a casa della maestra fascista e devono scegliere cosa fare di lei!].

Caterina

Ciò che inferno non è | A. D’Avenia

Hey readers,

oggi vi porto un bellissimo romanzo che parla di mafia e di degrado, ma al tempo stesso di lotta e rivalsa; basato sulla vita di un personaggio realmente esistito Don Pino Puglisi.

“Ciò che inferno non è” racconta la storia di don Pino Puglisi attraverso gli occhi del giovane Federico, uno dei suoi studenti nel liceo in cui insegna. Durante l’estate il nostro protagonista rinuncia a un meraviglio viaggio-studio in Inghilterra dopo aver scoperto l’immenso potenziale e la grande gioia che riesce a trarre dall’aiuto dato al professore. Provenendo da una famiglia palermitana benestante inizialmente è sconvolto quando si ritrova a girare per il quartiere di Brancaccio, si sente per la prima volta come se non conoscesse la sua città e fosse sempre vissuto in una “nuvola” per tutta la vita! Durante l’estate il poeta (come fede viene chiamato da suo fratello) si troverà a rinnegare gli amici di una vita vedendoli in un’ottica diversa e astiosa; inoltre si innamorerà di una ragazza del quartiere, Lucia, che pur vivendo in una realtà diversa dalla sua ha molti aspetti che la legano al ragazzo (per esempio l’amore per i libri). Mediante lo sviluppo emotivo e di consapevolezza del ragazzo ripercorreremo anche le tappe biografiche che hanno portato all’uccisione del prete che combatteva la mafia (ovviamente non consideratelo uno spoiler perché è un dato di fatto indipendente dal libro).

Nel libro troviamo una nota ampiamente culturale che ho apprezzato molto: ho notato molte descrizioni della città di Palermo e della sua conformazione, da aggiungersi a un’ampia digressione storica sui vari popoli che conquistarono ed abitarono l’isola (es. come la chiamavano, quali caratteristiche apprezzavano e dove costruivano i loro palazzi).

I bambini possono dimostrare quanto, in quella situazione sociale, sia importante e potente il gruppo nell’orchestrare le loro azioni e nel porre leggi non scritte che sono necessariamente seguite per stare con gli amici. E’ molto commovente come spesso bambini piccoli soffrano nel fare determinate azioni (es. tirare calci al cane morente).

Riesce a contestualizzare a pieno come la mafia (o le organizzazioni criminali in generale) sia in grado di prendere il controllo di un territorio che viene abbandonato o messo da parte dalle istituzioni statali e come spesso gli stessi enti statali si prestino a favorire associazioni di stampo mafioso e persone d’ “onore”.

Ho apprezzato moltissimo la forte rivalsa sociale che si respira tra le pagine, non tanto come realtà effettiva, quanto come speranza, come desiderio che i personaggi rincorrono, ognuno a modo suo…

Un libro veramente bello sia per conoscere la storia e la realtà attraverso una storia che non va ad essere pesante quanto una biografia, sia per concedervi a una lettura emozionante, sconvolgente e da lacrime!

Caterina

Il quartiere | V. Pratolini

Hey readers,

oggi vi porto un libro molto interessante dal punto di vista sociale, in più è ambientato nella mia amata Firenze (quindi come potete non leggerlo?).

“Il Quartiere” è la storia di un gruppo di ragazzi che vivono in un quartiere popolare di Firenze. A narrarci la storia è Valerio, membro del gruppo e protagonista effettivo. Tutti i ragazzi, oltre a vivere la povertà e le ristrettezze del “Quartiere”, hanno tutti situazioni familiari molto difficili (il padre di Giorgio è stato arrestato come diffidente, quello di Carlo è morto in guerra e la madre a preso uno stile id vita non curante dei figli, Gino ha ceduto a una relazione omosessuale per mantenersi, lo stesso Valerio è orfano di madre) Non posso dirvi molto della trama in quanto è un libro molto breve e denso di fatti. La trama ripercorre la vita dei ragazzi dai quindi anni (quindi i primi amori, il lavoro e le prime responsabilità) sino ai venti/ventidue anni (dopo il servizio militare e quando tutti cercano di formarsi una famiglia). La storia è ambientata nel periodo che ruota attorno alla guerra in Etiopia (siamo quindi negli anni trenta) e in maniera similare all’Amica Geniale evidenzia quanto il quartiere in cui si nasce può influenzare la vita > che inizia e finisce nei confini del Quartiere.

E’ un testo ricco di riflessioni e ragionamenti che fanno trasparire le idee dell’autore stesso sia sulla società del quartiere sia sulla situazione politica (es. le idee dei vari personaggi nei riguardi della guerra). Collegandoci a questo punto possiamo dire anche quanto i personaggi siano perfettamente bilanciati: rappresentano tutte le situazioni e le tipologie familiari ce potevano verificarsi in quel periodo storico, contestualizzando le opinioni di tutti.

A tutti i personaggi, nei vari capitoli, vengono dedicate delle focalizzazioni delle loro vite che servono via via che si va avanti nella lettura ci aiutano a capire meglio le azioni e i sentimenti che muovono i ragazzi nelle loro scelte.

Potete trovare moltissime citazioni a Firenze che descrivono dettagliatamente gli ambienti, le vie e gli spazi della città (che a tratti possono risultare quasi noiose) che sono carine sia che siate “stranieri” alla città perché permette di immaginare i vari spazi sia che conosciate Firenze perché potreste trovare descritti su carta che conoscete o potete visitare.

Tra le pagine trovate moltissimi pezzettini di canzoni popolari che sono molto affascinanti se soprattutto cercate (come ho fatto io!) su Youtube i testi originali cantati perché contestualizza ancora di più l’ambiente che crea l’immaginazione durante la lettura.

Spoiler Ho apprezzato moltissimo le lettere che si scambiano Valerio e gli amici quando il ragazzo è in leva, ma ancora di più la conversazione tra Valerio e Marianna (nelle ultime pagine) che riescono a riassumere a pieno il concetto di Quartiere popolare e umile e di come le persone percepiscano l’idea di abbandonarlo (anche per qualcosa di migliore) come una follia!

Caterina

Saga de L’amica geniale vol.1 – L’amica Geniale| E. Ferrante

Hey readers,

oggi vi porto il primo capitolo di una saga che ha fatto scalpore ed è diventata famosissima ossia la “Saga dell’Amica Geniale (che si compone di L’amica Geniale, Storia di un nuovo cognome, Storia di chi fugge e chi resta e Storia della bambina perduta)”.

“L’amica Geniale” racconta, attraverso gli occhi di Lenù, la storia della sua vita e di quella di Lila; queste due bambine, cresciute in un quartiere popolare di Napoli nel primo dopoguerra, avranno due vite molto diverse, mantenute unite dalla realtà e l’ambiente che le ha forgiate. La nostra protagonista fin da subito si afferma come una ragazza studiosa e diligente che fa di tutto per non deludere le aspettative degli altri sulle sue capacità e con l’aiuto della maestra delle elementari (Oliviero) riesce a convincere i genitori a farla studiare nonostante lo sforzo economico, dandole una possibilità di riscatto. Lila (o Lina) pur essendo ancora più brava dell’amica arriverà fino all’esame di quinta elementare, visto che la famiglia non poteva e non voleva affrontare le spese scolastiche; nonostante ciò la ragazza continuerà a studiare da sola, con l’aiuto della biblioteca pubblica del maestro Ferraro, mostrandosi sempre un passo avanti a Lenù che frequenta scuole tradizionali. Le nostre ragazze avranno una vita difficile, segnata da un ambiente crudo e povero che influenzerà tutte le loro vicissitudini. La serie ripercorre, appunto tutto lo svolgimento delle loro vite e questo primo capitolo si conclude verso i sedici/diciassette anni.

Non avevo mia letto niente dell’autrice ed ho scelto questo libro per la sua fama: non mi ha assolutamente delusa, perché dal punto di vista della scrittura è veramente perfetto scorrevole e non troppo denso, perfetto per leggere argomenti interessanti e “pesanti” con un’assoluta leggerezza (per intenderci leggete 50 pagine, ma non sono 50 pagine da mal di testa, scorrono e perciò è una perfetta lettura da ombrellone).

L’autrice tratta benissimo tutte le tematiche e le situazioni sociali del Rione ricostruendolo letteralmente su carta: ci sono personaggi ricchi e prepotenti che devono il loro prestigio alle illegalità compiute durante la guerra, famiglie povere e distrutte che però non perdono la forza di lottare, le maldicenze e i pregiudizi stessi influenzano molte azioni e comportamenti.

Un altro punto stupendo è sicuramente la focalizzazione dal punto di vista storico che, ovviamente in secondo piano e quasi tra le righe, evidenzia il cambiamento della città di Napoli, la ripresa del dopoguerra e la rinascita delle periferie e delle imprese che vi si trovano (da cui si scatena il desiderio di riscatto dei personaggi).

Lo stesso concetto del quartiere (che troviamo in molti altri libri) mi affascina, ossia, come per tante persone la vita inizi, si svolga e finisca entro i rigidi confini del Rione e di come, per i pochi fortunati che in qualche modo escono, sia difficile rapportarsi con il resto del mondo che sembra sempre troppo diverso e in cui sembra sempre troppo difficile non risultare fuori luogo.

Vorrei evitare di entrare troppo nei dettagli perché è una lettura lunga ma sono dell’idea che si debba assaporare il più possibile senza spoiler. Perciò non posso fare altre che dirvi con quanta gioia aspetto di leggere il prossimo capitolo!

Caterina

Il caso Baronov | A. Zoppini

Hey readers,

oggi vi porto una nuova uscita Io me lo leggo Editore, nonché un nuovissimo libro dell’autore stesso che è uno scrittore emergente e uno studioso di archeologia.

“Il caso Baronov” è un romanzo giallo che coinvolge la giovane assistente di un investigatore privato. La signorina Toretti si rivolge al suo capo per aiutarla a risolvere un efferatissimo crimine compiuto ai danni di una sua cara amica. Lola, una giovane ragazza madre fa la cameriera nella tavola calda vicino allo studio dove lavora Jenny e, talvolta, lavora come prostituta per il boss mafioso Giacaleone che l’ha fatta arrivare a New York dal Sud America (grazie ad alcuni agganci alla dogana); la nostra protagonista le fa da baby sitter in quelle serate e proprio la notte di Natale la signorina Toretti viene svegliata da una chiamata dall’ospedale che l’avvisa che la sua amica e stata stuprata e si trova in coma. Logan Percival si rivela da subito disponibile vedendo in questo crimine un possibile legame con un altro caso che sta seguendo: la scomparsa e l’uccisione di marito e moglie di cui però non sono stati trovati i corpi (questa pista gli è stata affidata dal proprietario di un palazzo che, seguendo una vecchia leggenda, è convinto sia stato un fantasma). Per la prima volta da quando lo conosce il suo capo si mostrerà con lei molto comprensivo e farà di tutto per aiutarla, svelandole piano piano tanti lati del suo carattere a lei sconosciuti! La storia si infittirà sempre di più e i nostri due amici si troveranno dentro un vortice molto più grande e pericoloso di quello previsto!

Ho apprezzato sin da subito lo stile di scrittura dettagliato e caratteristico, nella parte finale la trama si infittisce, ma il libro non risulta troppo pesante o eccessivo quindi possiamo dire che l’autore ha un ottimo stile!

Il personaggio di Jenny inizialmente non mi piaceva, l’avevo percepita come la classica segretaria imbranata e innamorata del capo, in realtà dopo poche pagine ho avuto il piacere di ricredermi sia perché viene caratterizzata veramente bene sia per la forza con cui lotta per avere giustizia per la sua amica tirando fuori un enorme coraggio e una grande forza d’animo.

Dal punto di vista del genere giallo è veramente fantastico sia per i personaggi che non sono “campati in aria” ma hanno tutti un loro perché e riescono a intrecciarsi rendendo la trama molto avvincente. Io ho apprezzato moltissimo la collaborazione tra detective privato e polizia perché non è il classico mistero risolto dalla polizia!

Trovo veramente stupende le immagini che si alternano alla lettura perché sono veramente belle e si accompagnano divinamente alla lettura (anche se come tutti quando sono arrivata alle prime immagini mi sono resa conto di aver immagina i personaggi diversamente).

Vi consiglio di dare una possibilità a questa lettura perché troverete moltissime cose assurde e un sacco di colpi di scena (sette, CIA, complotti… veramente non manca niente) che sono ben incorniciati da un’ottima scrittura e da dei personaggi molto caratteristici!

Caterina

Recensione: Il buio oltre la siepe |H. Lee – MuatyLand

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In una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma l’uomo sarà ugualmente condannato a morte. Questo, in poche righe, l’episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant’anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c’è americano che non l’abbia letto da bambino o da adolescente e che non l’abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi…

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L’ultimo giorno di un condannato a morte – V. Hugo

Hey readers,

oggi vi parlo di un romanzo breve, letteralmente un concentrato di valori capace di far riflettere in una maniera indescrivibile.

“L’ultimo giorno di un condannato a morte” è un romanzo sotto forma di diario che racconta gli ultimi giorni di vita di un uomo. Il testo è ambientato nel 1800 ed è una forte critica alla condanna a morte. Si compone di tre parti: l’introduzione, un piccolo monologo teatrale e il diario. L’introduzione è scritta dall’autore stesso, racconta la storia della ghigliottina e dei boia, parla di alcuni episodi in cui si è rivelata atroce (quando i condannati ricevevano molti colpi ma continuavano a “sopravvivere”), è la parte del libro che si compone di una critica più evidente e dove viene direttamente espressa l’opinione di Hugo. Il monologo teatrale è ambientato in un salotto dove, tra i vari argomenti di conversazione, si arriva a parlare del libro stesso e (a mio parere) serve ad incorniciare come al suo tempo sarebbe stata percepita l’uscita del testo. Il diario parla di tutte le varie fasi della condanna (il processo, il carcere, gli spostamenti, la forca,…) e racchiude tutti i pensieri che possiamo immaginarci popolino la mente di una persona che sta per morire.

Ho trovato la lettura commovente e ho riflettuto molto sulle pagine che ho sfogliato.

Ho apprezzato moltissimo che l’autore faccia una critica così forte e discordante con le idee diffuse tra la gente del suo tempo perché, soprattutto per il periodo storico in cui è vissuto, non è una cosa da niente!

La prima parte è inizialmente un po difficile da digerire, è ricchissimo di informazioni storiche e critiche sociali; mi sentirei di definirla la parte più densa del racconto, ma vi sconsiglio di saltarla perché contestualizza quello che poi andrete a leggere dopo.

Riassumendo velocemente le mie impressioni è una piccolo gioiello brevissimo ma altrettanto formativo, un ottimo modo per approcciarsi a un grande autore che inizialmente può spaventare!

Caterina